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“Progetto turbanti”: a Firenze donne africane insegnano a indossare il copricapo a chi fa chemio

Il progetto nasce dalla struttura di psiconcologia della Ausl Toscana centro e ha come duplice scopo quello della rielaborazione del trauma per le malate e quello di incoraggiare le donne africane a sottoporsi a agli screening attraverso lo scambio di esperienze e narrazioni di vita tra i due gruppi.
A cura di Antonio Palma
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"C'è tutto in questo progetto: la contaminazione culturale attraverso le usanze tradizionali e l'integrazione sociale tra donne straniere e italiane. I nostri spazi diventano terra d'incontro di relazioni e narrazioni", così la direttrice della struttura di psiconcologia della Ausl Toscana centro racconta il "Progetto turbanti", una iniziativa che vede donne africane insegnare alle donne sottoposte a chemio a indossare il tipico copricapo tradizionale. L'appuntamento per il secondo dei quattro incontri fissi annuali, quello estivo, è per oggi al Day Hospital dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, nella città metropolitana di Firenze. Come spiega in una nota l'Azienda Usl Toscana centro, il laboratorio di preparazione dei turbanti è condotto da un gruppo di donne dell'Africa subsahariana che provengono dal laboratorio di sartoria sociale Bazin e ha lo scopo di far condividere esperienze di malattia e narrazioni, un elemento fondamentale per la rielaborazione del trauma.

Al progetto partecipano un gruppo di 5-6 donne senza capelli perché malate oncologiche a cui verrà insegnato come preparare e indossare il turbante, con o senza parrucca, con qualche consiglio anche sugli abbinamenti. Sarà però sopratutto una occasione per tutte di parlare e condividere le loro storie. Le donne malate possono rielaborare un trauma, le insegnanti straniere, spesso riluttanti nel sottoporsi agli screening anche perché identificano l'ospedale come luogo di morte, invece possono capire che quello può essere anche un luogo salvifico di accesso alla prevenzione e alle cure oncologiche. Il progetto, partito circa due anni fa, nasce dalla struttura di psiconcologia della Ausl Toscana centro di cui è direttore Lucia Caligiani e fa parte della riabilitazione psiconcologica del Dipartimento oncologico della Ausl Toscana centro diretto da Luisa Fioretto. L'iniziativa si svolge anche grazie alla collaborazione con l'Associazione volontari ospedalieri Firenze che finanzia il progetto "Diversamente belle" condotto insieme al Dipartimento Oncologico della Ausl di cui l'attività dedicata ai turbanti fa parte.

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