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Procura di Perugia indaga sulla gestione della pandemia, finanzieri all’assessorato alla Salute

La Procura di Perugia guidata da Rafaele Cantone indaga sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in Umbria durante la seconda ondata della pandemia. L’indagine, affidata alle Fiamme Gialle e coordinata dal pm Massimo Casucci, è partita da un esposto dell’associazione dei consumatori Codacons ma al momento resta una inchiesta conoscitiva e cioè senza ipotesi di reato o indagati.
A cura di Antonio Palma
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La Procura di Perugia guidata da Rafaele Cantone intende andare a fondo nell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in Umbria durante la seconda ondata della pandemia. Nei giorni scorsi infatti gli uomini della guardia di Finanza si sono presentati all’assessorato alla Salute e hanno chiesto e acquisito tutte ala documentazione necessaria a chiarire ogni aspetto della gestione della pandemia in regione compresi posti letto delle terapie intensive uso dei ventilatori polmonari. Al momento comunque resta una inchiesta conoscitiva e cioè senza ipotesi di reato o indagati. Del resto per esaminare tutte le carte ci vorrà del tempo e solo allora sarà possibile far emergere eventuali reati.

Come aveva spiegato la stessa Procura perugina, l’indagine affidata alle Fiamme Gialle e coordinata dal pm Massimo Casucci è partita da un esposto dell’associazione dei consumatori Codacons  nel novembre scorso che chiedeva di fare luce sul caos degli ospedali dell’Umbria sempre più vicini al collasso. Il Codacons in particolare aveva chiesto di “indagare i vertici regionali e sequestrare tutti i documenti relativi all’attività posta in essere dall’amministrazione sul fronte della gestione delle strutture sanitarie”. La Procura si è mossa ma con molta cautela chiedendo una grande mole di materiale da esaminare a dg della Sanità regionale, Claudio Dario.

L’associazione nell’esposto aveva chiesto alle Procure della Repubblica di Terni e Perugia, “di aprire una indagine nei confronti della Regione Umbria per le possibili fattispecie di omissione di soccorso, ritardo e omissione di atti d’ufficio, e concorso in omicidio colposo, sequestrando tutti i documenti relativi all’attività posta in essere dall’amministrazione sul fronte del potenziamento degli ospedali in Regione e della gestione dell’emergenza Covid, valutando la nomina di un tecnico individuato dalla stessa Procura per la gestione dei ricoveri, anche trasferendo i pazienti nelle strutture sanitarie di altre regioni”. Per i pm al momento comunque non si ravvisano reati palesi ma l’esame dei documenti è solo all’inizio

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