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Prato, i bimbi ricoverati vanno in sala operatoria a bordo delle minicar giocattolo

L’iniziativa dell’ospedale Santo Stefano di Prato dove da qualche giorno hanno fatto il loro esordio due super accessoriate macchine giocattolo con tanto di lettore mp3 per la musica, schermo elettronico e telecomando che portano i piccoli pazienti verso le sale operatorie. Lo scopo ovviamente è di rassicurare i bimbi attraverso il gioco.
A cura di Antonio Palma
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Niente barelle e altre attrezzature mediche per il trasporto, per arrivare alle sale operatorie passando per corridoi e stanze dell'ospedale  di Prato piccoli pazienti ci arriveranno con le minicar giocatolo. È quanto accade nel reparto pediatrico dell'ospedale Santo Stefano di Prato dove da qualche giorno hanno fatto il loro esordio due super accessoriate macchine giocattolo con tanto di lettore mp3 per la musica, schermo elettronico e telecomando. L'iniziativa "smiling road to surgery", è un progetto promosso dalla direzione infermieristica dell'ospedale e realizzato grazie ad AMI, la Fondazione presieduta dal dottor Claudio Sarti e da anni impegnata nell'assistenza ai piccoli malati che ha contribuito all'acquisto delle due automobiline.

Lo scopo ovviamente è di rassicurare sempre di più i piccoli pazienti attraverso il gioco, sollevarli dalle loro ansie e paure rassicurandoli in vista di un intervento chirurgico. I bimbi infatti a bordo delle auto, con i genitori e un operatore dedicato a fianco, si divertono a scorrazzare per i corridoi fino al blocco operatorio. Le macchinine infatti sono solo uno dei punti del progetto che prevede un percorso assistenziale pre e post operatorio per aiutare i bambini ad affrontare l'intervento chirurgico attraverso il gioco. Si tratta di iniziative già messo in campo in diverse forme e con successo in altri ospedali e che hanno mostrato come  il gioco è fondamentale per superare lo stress da ricovero nei piccoli.

Una decisione quella dell'ospedale di Prato che va nell'ottica di rendere la struttura sempre più a misura di bimbo visto che sono un centinaio i bambini che annualmente vengono operati al Santo Stefano. Nello stesso ospedale  si sta pensando anche di creare accessi separati per adulti e bambini al pronto soccorso che ha visto nel solo anno scorso oltre diciottomila accessi al triage pediatrico

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