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Prato, Gad Lerner va a vedere manifestazione di Forza Nuova: gli urlano “ebreo”

“Mi hanno riconosciuto e non sono riusciti a trattenersi” ha raccontato i giornalista era arrivato nella città toscana per prendere parte al presidio antifascista organizzato in contemporanea come risposta al sit in dei movimenti di destra. “Non avrei mai pensato nel marzo del 2019 di dovermi giustificare in una pubblica piazza d’Italia per il fatto di essere nato ebreo” ha commentato Lerner.
A cura di Antonio Palma
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Prima gli applausi di scherno al suo arrivo, poi qualche insulto e infine l‘urlo mentre lui si allontanava ed era di spalle: "Ebreo". È quanto accaduto nel pomeriggio di sabato al giornalista Gad Lerner che aveva deciso di andare a vedere da vicino l'annunciata manifestazione del movimento di estrema destra Forza Nuova. Gad Lerner era arrivato nella città toscana per prendere parte al presidio antifascista organizzato in contemporanea da diversi movimenti per la giornata di oggi proprio come risposta al sit in dei movimenti di destra. Prima di prendere la parola, ha deciso di recarsi all'altra manifestazione per vedere in presa diretta i manifestanti di estrema destra ma la sua presenza non è stata accolta bene. Poi quando stava per allontanarsi il bruttissimo episodio: qualcuno gli ha urlato contro "ebreo".

In quel momento la piazza del Mercato Nuovo a Prato era affollata soprattutto di giornalisti e solo da un gruppetto di sparuti militanti di destra. "Mi hanno riconosciuto e non son riusciti a trattenersi. Io son rimasto impietrito, non sapevo cosa rispondere" ha raccontato lo stesso giornalista  prendendo la parola dal palco della manifestazione antifascista. "Alla fine l'unica risposta che mi è venuta è stata: Si certo che sono ebreo". "Nel marzo del 2019 non avrei mia pensato di doversi giustificare in un pubblica piazza di'Italia per il fatto di essere nato ebreo" ha aggiunto ancora Lerner, concludendo: "Se siamo così tanti qui, alla contromanifestazione antifascista è perché è diffusa la consapevolezza che è stato superato un limite inaccettabile nell'Italia contemporanea".

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