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Più poveri e senza lavoro, la fotografia degli italiani dopo il coronavirus secondo la Caritas

Oltre 450mila le richieste di aiuto alla Caritas durante l’emergenza Covid, il 34% da nuovi poveri cioè da persone che non lo avevano mai fatto prima. Quella che emerge dai dati Caritas è un’Italia impoverita dove per la prima volta sono più numerosi gli italiani in difficoltà che chiedono aiuto rispetto agli stranieri.
A cura di Antonio Palma
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Oltre 450mila le persone che hanno richiesto aiuto alla Caritas per un sostegno economico durante l’emergenza coronavirus di cui ben il 34% perveniente da nuovi poveri cioè da persone che per la prima volta si sono rivolte all'organismo pastorale della CEI. È questa la triste fotografia dell’Italia e degli italiani alle prese con la crisi economica seguita all’emergenza Covid. Durante l’arco di 3 mesi, da marzo a giugno, sono state 92mila le famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a fondi diocesani, di cui il 61,6% italiane, e oltre 3mila quelle che hanno usufruito di attività di supporto per la didattica a distanza e lo smart working.

“Durante la pandemia, di fronte alle sfide drammatiche e nonostante le forti criticità, Caritas Italiana e tutte le Caritas diocesane hanno continuato a restare accanto agli ultimi, sia pure in forme spesso nuove e adattate alle necessità contingenti", ricordano dall’associazione benefica che oggi ha diffuso i risultati della seconda rilevazione nazionale, legata proprio all'emergenza coronavirus e basata sui dati raccolti da 169 Caritas diocesane, pari al 77,5% del totale. Uno sforzo durante una emergenza mondiale che non ha risparmiato neppure i volontari e operatori: venti di loro hanno perso la vita per Covid a fronte di 179 positivi e 95 ricoverati.

Quella che emerge dai dati Caritas è quindi un’Italia impoverita dove per la prima volta sono più numerosi gli italiani in difficoltà che chiedono aiuto rispetto agli stranieri. Un’Italia soprattutto senza lavoro visto che la domanda più forte non riguarda gli aiuti alimentari ma il trovare una occupazione. Il 95,9% degli organismi partecipanti alla ricerca segnala un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito, mentre problemi segnalati da oltre la metà delle Caritas diocesane sono le difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo.

A rivolgersi alla Caritas per lo più disoccupati in cerca di una nuova occupazione dopo la perdita del lavoro, spesso lavoratori precari/saltuari che non godono di ammortizzatori sociali, ma anche lavoratori in attesa della cassa integrazione o del bonus. Non sono mancate nemmeno le richieste di aiuto di piccole imprese. Problemi di liquidità che in alcuni casi si sono trasformati in diffusione dell'usura e dell'indebitamento. Un piccola nota positiva però è emersa all’ultimo periodo con il 28,4% delle Caritas che, dopo il forte incremento dello scorso monitoraggio e con la fine del lockdown hanno registrato un calo delle domande di aiuto.

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