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Peste in Madagascar ma viaggiatori non vengono avvisati, Costa multata per 2 milioni di euro

Secondo l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Costa ha cambiato il programma di viaggio per l’emergenza sanitaria in Madagascar ma ha avvertito i clienti già in viaggio impedendo loro di scegliere se recedere il contratto o fruire della crociera senza alcune tappe ma con una congrua riduzione del prezzo.
A cura di Antonio Palma
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Due milioni di euro, è questa la pesantissima sanzione imposta dall'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato per Costa Crociere, società leader nel settore crocieristico a livello europeo e parte del Gruppo Carnival Corporation. Come spiega la stessa Antitrust in una nota, la multa è scattata a seguito dell'accertamento di una pratica commerciale scorretta in violazione del codice del consumo. Nel dettaglio, a Costa crociere viene imputato il non aver adeguatamente avvisato i suoi viaggiatori sullo stato di emergenza sanitaria che era in corso in Madagascar, una delle mete di due crociere del gruppo. Nel Paese africano infatti era in corso una allerta generale a causa della presenza di casi di peste che aveva indotto la compagnia a cambiare programmi e scali ma, secondo l'autorità, non ha avvertito i propri clienti sui cambiamenti in atto.

Il caso riguarda due crociere denominate "neoRiviera" e "Paradisi sul mare" con partenza a ottobre e dicembre 2017 ma che avevano subito modifiche agli scali previsti nel programma iniziale a causa dell'allerta sanitaria lanciata dalle autorità locali del Madagascar e dal ministero della Salute per l’epidemia di peste che ha colpito il Paese africano nell’agosto 2017. L'indagine dall'Autorità era partita a seguito di alcune denunce di consumatori che si erano sentiti presi in giro perché si erano imbarcati senza sapere dei cambiamenti in atto. Come accertato dall'inchiesta dell'Agcm, Costa in effetti non avrebbe dato tempestiva comunicazione ai consumatori dei cambiamenti in atto, nel primo caso informando i viaggiatori a partenza già avvenuta e nel secondo a ridosso della partenza quando ormai disdire il viaggio era impossibile.

Secondo l'autorità, pur sapendo già dei cambiamenti Costa avrebbe continuato a pubblicizzare e vendere le crociere in questione con le tappe cancellate impedendo di fatto ai consumatori di scegliere se recedere il contratto o fruire della crociera senza le tappe in Madagascar ma con una congrua riduzione del prezzo. Secondo l'Antitrust, in pratica la tempistica e le modalità con cui sono state comunicate le variazioni di programma "hanno di fatto ostacolato la facoltà di scelta dei consumatori".

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