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Perché dopo il terremoto nelle Marche è escluso il rischio tsunami, secondo la Protezione Civile

Dopo la scossa di terremoto di oggi al largo delle Marche è partito il sistema di allertamento internazionale, ma non si attende alcuno tusnami. Nei momenti immediatamente successivi è stata monitorata la costa contro il rischio di onde anomale.
A cura di Antonio Palma
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Non c’è nessun rischio tsunami in Adriatico dopo il terremoto nelle Marche di oggi mercoledì 9 novembre 2022. Lo ha assicurato la protezione Civile nazionale facendo il punto sulla scossa di magnitudo 5.7 con epicentro al largo delle coste nella provincia di Pesaro Urbino ma avvertita in tutto il Centro Italia.

"Un valore dell'evento a mare come quello di stamattina in genere non produce onde di tsunami. È partito il sistema di allertamento internazionale, ma non ci si attende alcun tipo di evento tsunamico” ha spiegato infatti il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, interpellato in merito alle scosse di Terremoto sulla costa marchigiana. Del resto, secondo Curcio, essendo l’evento sismico “vicino alla costa, lo tusnami si sarebbe già consumato". C'è stata solo una informazione ai paesi limitrofi, come è previsto a livello internazionale.

Dopo la scossa di terremoto, un messaggio di allerta automatico per possibile rischio tsunami è stato lanciato dai sistemi informatici nei primissimi momenti ma si tratta appunto di un sistema automatico che va poi verificato dagli esperti dell’Ingv.

“Il messaggio di information sul rischio tsunami si basa nei primissimi momenti sui dati del sisma, successivamente vengono guardati i dati registrati dai mareografi dell'Ispra collegati al centro dell'Ingv e viene verificato minuto per minuto l'andamento del mare per confermare o cancellare la segnalazione” ha spiegato l'esperto dell' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. "Il messaggio diramato stamane non è di allerta che ci potrebbe essere invece con scosse più forti" ha sottolineato lo stesso esperto.

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Il rischio che la scossa di terremoto individuata a circa 30 chilometri dalla costa italiana generasse onde anomale lungo la costa marchigiana però è stato concreto. “Un terremoto che si verifica in mare può innescare fenomeni di maremoto e onde anomale nei confronti della costa a seconda dell’intensità sismica” ha confermato infatti al Resto del Carlino,  Paola Pino D’Astore, consigliere nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.

Intanto anche il sindaco di Senigallia, stando a quanto apprende LaPresse, sta facendo monitorare la costa contro il rischio di onde anomale generate dal terremoto di questa mattina. Secondo i rilievi dell’Ingv, la scossa segnalata come di magnitudo MI 5.7 e Mw 5.5 e poi declassata a magnitudo 5.5, è stata registrata dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 07:07 italiane w ha avuto epicentro in mare Adriatico con coordinate geografiche (lat, lon) 44.0130, 13.3240, a circa 31 km dalla città di Fano e 35 km da Pesaro. La profondità ipocentrale dell’evento è circa 7 km.

Si sono verificati alcuni piccoli crolli, per questo le scuole sono state chiuse in molti comuni della provincia di Ancona e Pesaro per verifiche così come anche i treni si sono fermati per controlli sulla linea ferroviaria adriatica. Alcune persone leggermente ferite si son rivolte agli ospedali che sono pienamente operativi.

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