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Per i medici in Sierra Leone non ci sono speranze, gemelle siamesi verranno separate a Padova

Due gemelle siamesi nate in Sierra Leone saranno separate dai chirurghi dell’azienda ospedaliera di Padova. Nel loro Paese i medici non hanno dato loro alcuna speranza, mentre l’equipe veneta ha ritenuto esista una possibilità di separarle con successo. Le bimbe, che ora hanno circa un mese di vita, verranno fatte arrivare in Italia appena sarà possibile.
A cura di Susanna Picone
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Due gemelline siamesi nate in Sierra Leone, che non avrebbero altrimenti possibilità di sopravvivenza, voleranno in Italia e saranno operate e divise dai chirurghi dell'Azienda Ospedaliere di Padova. A darne notizia è il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le due neonate siamesi hanno in comune la cavità addominale e l'intestino e nel loro Paese i medici non hanno dato alcuna speranza alla famiglia. L'equipe medica dell'Azienda Ospedaliera di Padova, dopo aver valutato il caso clinico, ha invece ritenuto che esista una possibilità di separazione con successo e dunque si è resa disponibile a operare le bambine. Luca Zaia, ricevuta la segnalazione di questo caso dall’Onlus padovana Team For Children (a sua volta contattata da un medico in missione in Africa per conto del Cuamm di Padova) ha attivato il Programma di Assistenza Sanitaria per Ragioni Umanitarie della Regione Veneto, dopo la valutazione positiva della specifica commissione tecnica di esperti dell’Area Sanità e Sociale che è chiamata a esprimersi sulle caratteristiche dei casi che vengono prospettati. Team For Children si occuperà degli aspetti operativi, come le varie forme di assistenza necessarie e i trasferimenti delle neonate. Le bimbe, che ora hanno circa un mese, verranno fatte arrivare a Padova appena sarà possibile.

La decisione di Luca Zaia: "Caso molto complicato" – “Quando siamo stati contattati non ci ho pensato un attimo e sono intervenuto. A volte di solidarietà si parla molto ma con poca concretezza. Il Veneto, fedele alla sua lunga tradizione in questo senso, cerca invece, in ogni occasione, di aiutare davvero chi soffre, da qualsiasi parte del mondo provenga. Prova ne sia che il nostro Programma specifico ha finora sostenuto quasi 700 casi umanitari da ogni parte del mondo. Queste due bimbe sono un caso molto complicato e per questo emblematico: senza il livello scientifico, tecnologico e professionale dei nostri chirurghi, non avrebbero possibilità di sopravvivere”, ha dichiarato il governatore Zaia.

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