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Guerra in Ucraina

Papa Francesco: “Questa è la terza guerra mondiale. Non facciamoci incantare dal populismo”

Bergoglio: “Non diamo ascolto ai profeti di sventura; non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative. Non seguiamo i falsi ‘messia’ che, in nome del guadagno, proclamano ricette utili solo ad accrescere la ricchezza di pochi”.
A cura di Davide Falcioni
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"Anch'io faccio questa domanda oggi: che cosa ci sta dicendo il Signore davanti a questa terza guerra mondiale? Che cosa ci sta dicendo il Signore? Non fuggire farsi la domanda: cosa mi dice il Signore e cosa posso fare io di bene?".

Sono le parole pronunciate questa mattina "a braccio" da Papa Francesco nel corso dell'omelia nella messa per la Giornata Mondiale dei Poveri. "Oggi ognuno di noi deve interrogarsi davanti a tante calamità, davanti a questa terza guerra mondiale così crudele, davanti alla fame di tanti bambini, di tante gente – ha aggiunto -: io posso sprecare, sprecare i soldi, sprecare la mia vita, sprecare il senso della mia vita senza prenderne coraggio e andare avanti?".

Francesco: "Ascoltiamo il grido dei più deboli"

Il Pontefice ha invitato a liberarsi "dalla tentazione di leggere i fatti più drammatici in modo superstizioso o catastrofico, come se fossimo ormai vicini alla fine del mondo e non valesse la pena di impegnarci più in nulla di buono". Il passaggio principale del suo intervento è stato però dedicato ai poveri, ricordando che "Gesù è un monito forte a rompere quella sordità interiore che ci impedisce di ascoltare il grido di dolore soffocato dei più deboli".

"Anche oggi – ha affermato Bergoglio – viviamo in società ferite e assistiamo, proprio come ci ha detto il Vangelo, a scenari di violenza, basta pensare alle crudeltà che sta subendo il popolo ucraino, di ingiustizia e di persecuzione; in più, dobbiamo affrontare la crisi generata dai cambiamenti climatici e dalla pandemia, che ha lasciato dietro di sé una scia di malesseri non soltanto fisici, ma anche psicologici, economici e sociali".

"I poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi"

E ancora: "Anche oggi vediamo sollevarsi popolo contro popolo e assistiamo angosciati al veemente allargamento dei conflitti, alla sciagura della guerra, che provoca la morte di tanti innocenti e moltiplica il veleno dell'odio". "Anche oggi, molto più di ieri, tanti fratelli e sorelle, provati e sconfortati, migrano in cerca di speranza, e tante persone vivono nella precarietà per la mancanza di occupazione o per condizioni lavorative ingiuste e indegne", ha aggiunto Francesco. "E anche oggi i poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi. Ma, se il nostro cuore è ovattato e indifferente, non riusciamo a sentire il loro flebile grido di dolore, a piangere con loro e per loro, a vedere quanta solitudine e angoscia si nascondono anche negli angoli dimenticati delle nostre città".

Bergoglio: "Non facciamoci incantare dalle sirene del populismo"

Di fronte a tante emergenze, tuttavia, Papa Francesco invita a non farsi ingannare dalle facili soluzioni. "Non diamo ascolto ai profeti di sventura; non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative. Non seguiamo i falsi ‘messia' che, in nome del guadagno, proclamano ricette utili solo ad accrescere la ricchezza di pochi, condannando i poveri all'emarginazione. Al contrario, ‘rendiamo testimonianza', accendiamo luci di speranza in mezzo alle oscurità; cogliamo, nelle situazioni drammatiche, occasioni per testimoniare il Vangelo della gioia e costruire un mondo più fraterno, almeno un po' più fraterno; impegniamoci con coraggio per la giustizia, la legalità e la pace, stando a fianco dei più deboli. Non scappiamo per difenderci dalla storia, ma lottiamo per dare a ‘questa' storia, che noi stiamo vivendo, un volto diverso".

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