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Papa Francesco: “L’Europa è in crisi, minacciata dal consumismo. Costruire ponti di pace tra popoli”

La catechesi di Papa Francesco durante l’udienza generale a San Pietro oggi: “La libertà è minacciata da un consumismo che anestetizza. L’Europa intera è in crisi. Riflettiamo allora sull’importanza di custodire le radici, perché solo andando in profondità i rami cresceranno verso l’alto e produrranno frutti”.
A cura di Ida Artiaco
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Papa Francesco nel 2023
Papa Francesco nel 2023

L'Europa in crisi a causa del consumismo che limita la libertà e il nuovo appello alla pace in Ucraina. Sono stati questi i due temi al centro della catechesi tenuta oggi da Papa Francesco durante l'udienza generale in piazza San Pietro che, come tradizione dopo il rientro da un viaggio internazionale, ha dedicato alla sua ultima visita in Ungheria, conclusasi domenica scorsa.

Il Pontefice ha affermato che "la libertà è minacciata da un consumismo che anestetizza, per cui ci si accontenta di un po' di benessere materiale e, dimentichi del passato, si ‘galleggia' in un presente fatto a misura d'individuo. Questa è la persecuzione pericolosa della mondanità".

Ricordando poi gli incontri avuti con i giovani ungheresi e con il mondo della cultura, Bergoglio ha aggiunto: "Quando l'unica cosa che conta è pensare a sé e fare quel che pare e piace, le radici soffocano. È un problema che riguarda l'Europa intera, dove il dedicarsi agli altri, il sentirsi comunità, la bellezza di sognare insieme e di creare famiglie numerose sono in crisi. L'Europa intera è in crisi. Riflettiamo allora sull'importanza di custodire le radici, perché solo andando in profondità i rami cresceranno verso l'alto e produrranno frutti".

Poi, un nuovo appello per la fine della guerra in Ucraina, partendo dalla sua esperienza in Ungheria. Il Santo Padre ha infatti riferito di aver apprezzato particolarmente a Budapest "il ponte umanitario creato per tanti rifugiati dalla vicina Ucraina. Il Paese è poi molto impegnato nel costruire ‘ponti per il domani': è grande la sua attenzione per la cura ecologica e per un futuro sostenibile, e si lavora per edificare ponti tra le generazioni, tra gli anziani e i giovani, sfida oggi irrinunciabile per tutti. Ci sono inoltre ponti che la Chiesa, è chiamata a tendere verso l'uomo d'oggi, perché l'annuncio di Cristo non può consistere solo nella ripetizione del passato, ma ha sempre bisogno di essere aggiornato, così da aiutare le donne e gli uomini del nostro tempo a riscoprire Gesù".

Al termine dell'udienza, al momento del ‘baciamano' sul sagrato vaticano, Papa Francesco ha salutato per primo il metropolita ortodosso Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Il Papa ha subito baciato la croce pettorale di Antonij e scambiato con lui doni e alcune battute. In passato Antonij, successore di Hilarion come "ministro degli esteri" del patriarca Kirill, è stato rettore della chiesa di Santa Caterina Martire a Roma.

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