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Palermo, vendevano figlia di 9 anni per 25 euro: arrestati i genitori e due pedofili

La piccola abusata anche nella casa dove abitava e in alcuni casi davanti ai genitori. La brutta storia scoperta dopo una denuncia di un uomo che ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno degli indagati.
A cura di Antonio Palma
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Per racimolare qualche soldo sono arrivati letteralmente a vendere la figlioletta di appena nove anni a uomini che abusavano sessualmente di lei, chiedendo in cambio poche decine di euro. È la bruttissima storia di degrado familiare scoperta dai carabinieri di Palermo in un paese della provincia e che ha portato all'arresto dei genitori della piccola vittima insieme agli orchi che abusavano di lei. In manette quindi sono finite quattro persone per le quali il Giudice per le udienze preliminari ha firmato un provvedimento di arresti domiciliari eseguito nella mattinata di lunedì dagli uomini dell'arma.

Le accuse nei confronti degli arrestati è di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile. Secondo le  indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Partinico, gli abusi avvenivano in campagna o nella stessa abitazione dove la piccola risiedeva con la mamma e il padre, in alcuni casi anche alla presenza dei genitori. L'inchiesta è stata avviata dopo una denuncia di un passante che per caso si è imbattuto in una scena raccapricciante: l'uomo ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno dei due indagati e compiere atti sessuali. Il testimone ha raccontato inoltre che alla scena avrebbe assistito il padre della bambina.

Dalle successive indagini dei carabinieri è emerso poi che anche la madre organizzava gli incontri a pagamento che alcune volte avvenivano nell'abitazione della coppia. La minore, immediatamente allontanata dai genitori e affidata a una casa famiglia, ha confermato gli abusi agli inquirenti con l'aiuto di esperti di psicologia infantile raccontando che per ogni prestazione sessuale veniva pagata 25 euro. "Vivo con mamma e papà. Sono figlia unica. Mio padre fa l'agricoltore. Il primo agosto l'ho accompagnato a raccogliere i pomodori nel campo. Lui si era messo d'accordo con un amico di famiglia che ci aspettava all'interno della sua macchina. Ha aiutato papà a prendere i pomodori, poi si è steso in macchina", avrebbe raccontato la bimba, ricordando: "Non era la prima volta. Era successo più volte e ogni volta mi offriva soldi. Spesso è successo anche con mamma. Io non volevo avere rapporti con lui ma lui insisteva: poi quando andava via ci dava dei soldi, li dava a me perché diceva che mi voleva bene".

La piccola ha raccontato anche gli incontri col secondo cliente. "Anche con lui ho avuto rapporti. Più volte lui li aveva con mia madre, ma anche con me. Lasciava i soldi a me, mi dava 30 euro. A casa c'era anche mio padre che dormiva perché era stanco. Se penso a queste cose sento tristezza. Glielo dicevo a mia madre che non mi piacevano quelle cose. Non lo so però come è che mi ritrovavo a farle, ma non sono arrabbiata con mia madre perché lei non mi ha fatto niente di male" ha raccontato la bambina.

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