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Palermo, riesumata la salma di una donna morta un anno fa: sospetti sul marito

Il corpo di una donna deceduta un anno fa è stato riesumato dal cimitero di Borgetto, in provincia di Palermo. Il caso riaperto dopo una denuncia presentata dalla madre.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Il corpo di una donna deceduta un anno fa è stato riesumato dal cimitero di Borgetto, in provincia di Palermo. Stefania Ferrante, 40 anni, ufficialmente morì a causa di ictus ma una recente denuncia presentata ai carabinieri dalla madre ha convinto a magistrati a riaprire il caso.

La donna, infatti, ha riferito che la figlia potrebbe essere morta non per un malore improvviso, bensì in seguito ai reiterati maltrattamenti del marito. Tutto scritto nero su bianco in una denuncia presentata alla stazione dei carabinieri della cittadina siciliana e trasmessa alla Procura di Palermo, che ha deciso di vederci chiaro e aprire formalmente un'inchiesta. Iscritto nel registro degli indagati il consorte, ma si tratta di un atto dovuto. Infatti la vicenda è ancora tutta da chiarire e da accertare in ogni suo particolare.

Gli investigatori hanno già sentito amici, parenti e vicini di casa della coppia. Il marito è difeso dall’avvocato Bartolomeo Parrino. "La donna è morta a causa di un ictus. A certificarlo fu il medico – sostiene il legale -. Erano risaputi i conflitti tra la madre della donna morta e il genero". Il cadavere riesumato è stato trasportato all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo in attesa dell’autopsia, che rivelerà con maggiore certezza quali sono state le cause del decesso della giovane donna.

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