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Palermo, ricoverato dopo aver mangiato tonno: sequestrati mille chili di pesce a Ballarò

L’uomo aveva da poco mangiato del tonno rosso fresco comprato su una delle bancarelle di un venditore ambulante del mercato palermitano quando è stato colpito dal malessere  che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei medici. Per questo è stato subito organizzato un controllo a tappeto proprio per scongiurare altri casi di intossicazione.
A cura di Antonio Palma
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Circa mille chili di pesce sequestrato e quattro pescherie chiuse, è il risultato di un blitz a sorpresa fatto scattare nelle scorse ore dalle forze dell'ordine nel mercato di Ballarò, a Palermo. In azione gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di “Oreto – Stazione” che, con la collaborazione di personale della Guardia Costiera, della Polizia Municipale e dell’ASP del capoluogo siciliano, sin dal primo mattino hanno provveduto a controllare tutte le pescherie presenti nella zona riscontrando irregolarità per quattro di loro. A Far  scattare il blitz il recente ricovero in ospedale di un uomo colpito da intossicazione alimentare proprio dopo aver comprato del pesce nel noto mercato del quartiere di ballarò.

L'uomo aveva da poco mangiato del tonno rosso fresco comprato su una delle bancarelle di un venditore ambulante del mercato palermitano quando è stato colpito dal malessere  che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei medici che gli hanno diagnosticato una “Sindrome Sgombroide”. Allertate le autorità competenti, è stato subito organizzato un controllo a tappeto proprio per scongiurare altri casi di intossicazione. Dai controlli sono emerse irregolarità per tre strutture in piazza Carmine, sanzionate per la mancanza della SCIA comunale e della Scia sanitaria per u totale di 12mila euro mentre per una quarta struttura è stata riscontrata la completa abusività.

Come conseguenza le autorità hanno provveduto a sequestrare mille chilogrammi di pesce in totale, tra cui ben 200 di tonno, che son stati avviati alla distruzione . Secondo gli ispettori sanitari dell’ASP palermitana, infatti,  erano assolutamente non idonei al consumo sulle tavole dei cittadini. Sequestrate anche diverse attrezzature presenti sul posto.

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