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Palermo, preghiere, spaccio davanti ai minori e pagamenti online: così si vendeva la droga a Ballarò

Preghiere prima di vendere la droga, spaccio davanti ai bambini e pagamenti online: questi i dettagli emersi durante l’operazione Fairo per smantellare lo spaccio a Ballarò (Palermo). Almeno 35 indagati e 10 arresti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Qualcuno pregava dopo aver ceduto gli stupefacenti, qualcun altro spacciava davanti ai bambini molto piccoli. A Ballarò, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, acquistare droga era "estremamente facile", in genere dalle 13 alle 3 di notte. Ai clienti "fedeli" poteva essere concesso il credito o persino il pagamento tramite Postepay. I dettagli sono emersi in seguito all'inchiesta Fairo nella quale risultano indagate 35 persone. In 10 sono state arrestate.

Secondo l'inchiesta, sarebbero state almeno 231 le cessioni in pochi mesi del 2020, proprio durante il lockdown. Tutto facilitato dalla disoccupazione e dalla dispersione scolastica di quel periodo: per molti, lo spaccio era diventato l'unico modo di sopravvivere. Nel provvedimento viene infatti sottolineato che in quei mesi, disoccupazione e dispersione scolastica a Ballarò erano tra le più alte di tutta Palermo. Questo ha favorito la criminalità.

Ancor più facile, per la malavita è stato reclutare giovani disposti a lavorare nelle piazze di spaccio, allettati da guadagni facili ed elevati. Stando agli accertamenti, quasi la metà degli indagati non lavora da diversi anni. La droga più venduta sul mercato di Ballarò era il crack, ma a questo si aggiungevano anche cocaina, hashish marijuana e suboxone.

Il crack ha iniziato a dilagare a Ballarò già nel 2016, venduto spesso da tossicodipendenti "arruolati" per controllare le piazze e poi pagati in dosi. Col tempo, il sistema si è trasformato fino a diventare una macchina ben collaudata fatta di veri e propri "turni" e soffiate ai "colleghi" per avvertirli dell'arrivo delle forze dell'ordine. Ogni giorno la piazza di spaccio fruttava 4.000 euro circa.

A facilitare il compito agli spacciatori, le difficoltà economiche dei residenti durante la pandemia. Nello spaccio sono presto state coinvolte persone di tutte le età rimaste senza un impiego, dai 17 ai 68 anni. Il mercato era stato "regolarizzato" persino con un sistema di pagamenti anche tramite Postepay. In un'intercettazione, uno dei fermati poi finito ai domiciliari, chiedeva al nonno in prestito la carta per "farsi calare 150 euro". L'uomo aveva provato a fornire delle soluzioni fino a dare poi al nipote il conto corrente della banca. "Prendi carta e penna e scrivi"

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