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Palazzina crollata a Gorizia, non si esclude l’ipotesi suicidio: tubi del gas danneggiati

Secondo gli inquirenti che indagano sul crollo della palazzina a Gorizia, in cui sono morte 3 persone, Sabina Trapani, Miha Ursic e Fabrizio Facchettin, non sarebbe da escludere nessuna pista, neppure quella del gesto volontario: in attese dei risultati delle autopsie, un perito verificherà le tubature del gas, visibilmente danneggiate: colpa dell’esplosione o sono state manomesse?
A cura di Ida Artiaco
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Mentre continuano le indagini degli inquirenti sul crollo della palazzina di due piani a Gorizia, che ha provocato la morte di 3 persone, Sabina Trapani, Miha Ursic e Fabrizio Facchettin, lo scorso giovedì 20 giugno, dovuto con molta probabilità ad una fuga di gas, si affaccia l'ipotesi che la tragedia possa essere stata frutto di un gesto volontario e non di una drammatica casualità. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui una possibile spiegazione di quello che è successo nell'edificio di viale XX Settembre potrebbe rintracciarsi proprio sulle tubature del gas. Un perito dovrà, infatti, accertare l'esatta dinamica di quanto avvenuto nella cucina dell'abitazione a pian terreno, quella occupata da Facchettin.

I tecnici avrebbero riscontrato danni ai tubi, ma gli investigatori vogliono capire con esattezza se ciò sia stato dovuto all'esplosione o se, invece, possano essere stati manomessi. Non troverebbero riscontro, al momento, le voci circolate con insistenza relative al fatto che i tubi erano stati tagliati, ma anche in questo caso il condizionale è d'obbligo. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori anche la personalità di Fabrizio Facchettin, 50 anni, il disabile rimasto vittima insieme con la coppia che abitava al piano superiore nello sventramento. I carabinieri del Comando provinciale di Gorizia, dopo accurate ricerche, hanno individuato il suo profilo Facebook, dove si firmava con un nickname, "fabrix 619". Proprio questo numero lui l'aveva tatuato anche sul braccio, e secondo alcuni, se letto all'inglese, potrebbe far pensare a una data in prossimità della tragedia: 6 è il mese di giugno e 19 il numero del giorno del mese. Intanto, cresce l'attesa per i risultati dell'autopsia sui corpi delle 3 vittime che verrà eseguita mercoledì prossimo, 26 giugno, e che potrebbero aiutare a fare luce sulla vicenda. Il procuratore capo Massimo Lia ha spiegato infatti come, al momento, le indagini proseguano in ogni direzione, senza escludere alcuna pista. L'incarico è stato affidato dalla Procura della Repubblica e i carabinieri del Comando provinciale stanno notificando i provvedimenti alle persone e ai professionisti interessati.

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