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“Paga 500 euro o invio i tuoi video hot alla tua famiglia”. A Siena 5 vittime di estorsione sessuale

Due 25enni dalla provincia di Milano si sono spacciati per avvenenti ragazze e hanno ricattato cinque uomini della provincia di Siena dopo averli contattati in chat sui social network.
A cura di Davide Falcioni
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Quello delle sex extortions (estorsioni a sfondo sessuale) è un fenomeno ormai dilagante che riguarda  migliaia di utenti del web, per lo più uomini che quotidianamente si imbattono in richieste di amicizia provenienti da presunte avvenenti ragazze che, al termine di conversazioni su video-chat via via più intime, richiedono il pagamento di somme di denaro con la minaccia di pubblicare i filmati sui profili social personali, di familiari o di amici delle vittime.

È quello che è accaduto ad alcuni cittadini della provincia di Siena che, ripresi in atteggiamento intimo con la loro stessa webcam, si sono visti recapitare un messaggio minatorio con scritto "inviami 500 euro sulla carta prepagata che ti verrà indicata oppure il video verrà distribuito a tutti i tuoi contatti social".

Il messaggio di solito raggela le vittime che, onde evitare la diffusione delle immagini, finiscono per cedere al ricatto e pagare nella speranza di porre fine alla disavventura e di fermare definitivamente gli autori del reato. Invece questo spesso non accade quasi mai: le vittime finiscono infatti in una spirale ossessionante di richieste estorsive cui si può porre fine soltanto attraverso la denuncia alle forze di polizia.

Sul fenomeno hanno svolto un'articolata indagine anche i Carabinieri della Compagnia di Poggibonsi che, dopo la raccolta delle denunce di alcune vittime residenti nella Valdelsa senese, sono riusciti a identificare i presunti autori delle estorsioni a sfondo sessuale: si tratta di due 25enni, entrambi stranieri, che dalla provincia di Milano operavano i ricatti in danno delle ignare vittime.

I militari dell’Arma li hanno denunciati in stato di libertà per concorso in estorsione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.

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