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Padova, uccide la figlia il giorno del compleanno: prima di sparare la telefonata alla moglie invalida

Un’ultima telefonata alla moglie invalida prima di compiere l’omicidio. Stellio Cerqueni, 88 anni, ribadisce l’intenzione di lasciare la sua intera eredità a lei. Non ci sono elementi però che facciano pensare al prossimo omicidio-suicidio, così la nuova compagna riaggancia. L’88enne, poi, bussa alla porta della figlia che non vedeva da 30 anni e dopo una discussione spara due volte. Subito dopo punta l’arma contro di sé e si uccide. I figli di Dorjiana: “Vogliamo sapere perché aveva le armi”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Odiava la figlia e voleva lasciare tutti i suoi averi alla moglie invalida. Erano ormai 30 anni che covava il suo rancore nei confronti di quella donna che aveva cresciuto. Nel diario redatto dagli anni 2000 fino a qualche giorno fa, Stellio Cerqueni raccontava i suoi sentimenti nei confronti della figlia Dorjiana e del marito. Aveva progettato una vera e propria strage per il giorno del compleanno di quella figlia con la quale non parlava dal giorno del suo matrimonio con l'ex socio. Lei, subodorato il pericolo, non gli ha permesso di entrare in casa e lo ha incontrato davanti alla sua abitazione. Qui lui ha sparato due colpi di arma da fuoco e poi ha puntato l'arma verso se stesso, uccidendosi. Sono ancora tanti gli interrogativi ai quali rispondere nonostante il caso sia ormai risolto: nelle pagine scritte da Stellio prima di organizzare l'omicidio, si cerca ancora un evento preciso che abbia scatenato la furia omicida. I figli di Dorjiana, invece, si chiedono per quale motivo Stellio potesse detenere armi, una delle quali usata per uccidere la figlia.

Ad assistere per primo la Dorjiana subito dopo gli spari, il figlio Paolo. Il ragazzo si è precipitato fuori dall'appartamento per vedere cosa stesse accadendo e chiamare i soccorsi. Proprio Paolo ha aperto le porte al nonno che non aveva mai conosciuto, chiamando sua madre alla porta per permettergli di vederla. Lui però nulla sapeva dei rancori covati per 30 anni, così come non sapeva che il matrimonio dei suoi genitori fosse alla base di una spaccatura insanabile. Cerqueni custodiva regolarmente altre armi, una pistola e un fucile. Proprio su questo dettaglio vogliono vederci chiaro i figli della vittima. I due avevano fatto ritorno a casa per festeggiare tutti insieme i 60 anni della madre. Michele, il più piccolo, era appena rincasato dalla Sardegna per la prima domenica in famiglia. Provato da quanto accaduto e dal fatto di non aver potuto salvare Dorjiana, praticamente morta sul colpo, chiede di indagare ulteriormente sulla regolarità del porto d'armi di Stellio. 4

Prima di compiere l'omicidio suicidio, l'88enne ha chiamato per l'ultima volta la giovane moglie invalida. Non le ha rivelato cosa stesse per fare, né le ha detto dove si trovasse. Ha solo ribadito, secondo le prime indiscrezioni, di voler lasciare tutta la sua eredità a lei. Un discorso che l'uomo sembrava fare spesso quando si parlava dei rapporti burrascosi con la figlia. Quella sembrava essere una telefonata come tante altre prima di riagganciare per l'ultima volta e premere il grilletto contro la figlia che non vedeva da 30 anni. Gli inquirenti sono all'opera per indagare sull'eredità che Cerqueni voleva lasciare alla compagna.

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