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Padova, l’azienda che non riusciva a trovare dipendenti sommersa da domande da tutta Italia

Si è svolto nella giornata di sabato 16 dicembre il Job Day, nel corso del quale 300 candidati da tutta Italia e di tutte le età hanno sostenuto il colloquio per una delle posizioni aperte presso l’azienda Antonio Carraro di Campodarsego. Entusiasmo della direzione, ma i sindacati frenano: “Temiamo che l’operazione non abbia gli effetti desiderati”.
A cura di Ida Artiaco
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Hanno risposto da ogni parte d'Italia e senza limiti d'età centinaia di candidati alle 70 posizioni aperte presso l'azienda Antonio Carraro di Campodarsego, in provincia di Padova. Specializzata nella costruzione di trattori compatti per agricoltura, nelle scorse settimane la ditta aveva lanciato un appello per aumentare il proprio organico, dopo che da mesi non riusciva ad assumere nessuno semplicemente perché ai suoi annunci di personale non arrivava risposta. Ma, dopo tanto cercare, in periodo in cui sono ancora molti i giovani in cerca di una occupazione, la direzione è stata sommersa da domande, e ieri, sabato 16 dicembre, in occasione del Job Day si sono presentate tantissime persone, almeno 300, in maggioranza di sesso maschile, che hanno avuto la possibilità di mettersi in coda e tentare il tutto per tutto per un lavoro con una retribuzione di 1.590 euro lordi mensili.

Tra di loro ingegneri meccanici, progettisti, periti, disegnatori addetti alle lavorazioni meccaniche e al controllo qualità dei prodotti. In quattro ore, hanno svolto il colloquio che potrebbe aprire loro le porte di un contratto di lavoro che fa riferimento a quello nazionale del settore metalmeccanico. "Non si tratta di lavoro ‘somministrato' da altri – hanno sottolineato dalla Carraro – ma di contratti a tempo indeterminato, per completare 70 figure tra operai, ingegneri e impiegati". Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Scettico si è infatti dimostrato il sindacato, in particolare la Fiom Cgil, che ha sì giudicato positivamente la prospettiva di crescita, ma ha sottolineato come l'azienda avesse disdetto nel febbraio 2017 gli accordi aziendali di secondo livello, temendo che l'operazione di reclutamento non abbia gli effetti sperati.

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