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Omicidio Vania Vannucchi: l’assassino non usava psicofarmaci

Pasquale Russo non aveva fatto uso di psicofarmaci il giorno in cui ha ucciso Vania Vannucchi.
A cura di Davide Falcioni
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L'assassino che la scorsa settimana ha ucciso Vania Vannucchi, l'operatrice sanitaria bruciata viva da un uomo ossessionato da lei, non aveva fatto uso di psicofarmaci quel giorno, ma aveva fissato un appuntamento con uno psicologo. E' quanto emerge dagli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul barbaro femminicidio di Lucca: Pasquale Russo, chiuso in carcere con l'accusa di omicidio volontario e aggravanti della premeditazione e della crudeltà, è stato sottoposto ad esami del sangue che hanno escluso la presenza di tracce di benzodiazepine. Fonti della polizia, citate dal Tirreno, rivelano che poco prima di mezzogiorno Russo è stato visto prelevare benzina in un distributore automatico, ma che quel liquido non serviva ad alimentare il tosaerba – come detto dall'imputato agli inquirenti – anche perché di quell'accessorio l'assassino non è mai stato provvisto. Non solo: le telecamere dell'ospedale di Campo di Marte non hanno registrato il passaggio di Russo il giorno dell'omicidio, a dimostrazione che l'uomo è riuscito a eludere i controlli mettendo a punto un piano ben studiato e tutt'altro che improvvisato.

Tutti gli indizi, quindi, sembrano dimostrare la premeditazione dell'omicidio, anche se la difesa punta sul tentativo di dimostrare l'incapacità di intendere e di volere dell'imputato al momento in cui ha commesso il fatto. Tesi che difficilmente troverà spazio: Russo infatti aveva rubato il telefono cellulare di Vania Vannucchi, invitandola poi in un luogo appartato per restituirglielo, facendo cadere la donna in trappola: nel frattempo aveva visionato i messaggi inviati dalla donna ai colleghi di lavoro, amici e conoscenti. Elementi che avevano fatto ingelosire l'assassino al punto tale da decidere di cospargere di benzina la sua vittima e poi darle fuoco. Pasquale Russo è detenuto in isolamento in una cella del penitenziario di S. Giorgio.

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