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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Omicidio Ciatti, il ceceno Rassoul Bissoultanov condannato per omicidio volontario

Il ceceno Rassoul Bissoultanov è stato condannato per omicidio volontario dalla giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, in Spagna. L’uomo partecipò al pestaggio del 22enne toscano nel 2017. Secondo la giuria, il calcio sferrato al giovane italiano voleva uccidere.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Niccolò Ciatti (Facebook)
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Il calcio sferrato a Niccolò Ciatti voleva uccidere. Questo è quanto stabilito dalla giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, in Spagna. Il ceceno Rassoul Bissoultanov, che nel 2017 partecipò al pestaggio del 22enne toscano a Lloret De Mar, è stato condannato per omicidio volontario. A rendere nota la decisione, il legale della famiglia Ciatti, Agnese Usai. Adesso il giudice dovrà stabilire l'entità della pena. L'accusa ha chiesto 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata. Assolto invece Movsar Magomadov, amico di Bissoultanov.

Dietro la sbarra presso nell'aula di tribunale di Girona vi erano i due ceceni che hanno colpito Ciatti con un calcio alla testa al culmine di una rissa davanti a una discoteca di Lloret De Mar. Non sono mancati i momenti di tensione poco prima dell'inizio del processo nella giornata del 30 maggio scorso: i familiari del giovane si sono trovati per la prima volta faccia a faccia con i due imputati. "Assassini – hanno urlato fuori dal Tribunale – avete ucciso nostro figlio. Aveva solo 22 anni".

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Anche l'Italia dovrebbe iniziare il processo a carico dei due ceceni: l'apertura del dibattimento è prevista per il prossimo 8 giugno davanti ai giudici della Corte d'Assise di Roma. Bissoultanov era infatti stato arrestato in Spagna poco dopo la tragedia ed era rimasto in carcere fino alla scadenza dei termini di detenzione preventiva. Il giovane era stato nuovamente fermato in Germania su mandato di cattura internazionale per poi essere estradato in Italia. Nel dicembre scorso, la Corte d'Assise di Roma lo aveva scarcerato e il ceceno era tornato in Spagna, dove si è costituito.

Solo nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha fatto marcia indietro sulla decisione della Corte d'Assise, annullando la sentenza di scarcerazione. La procura di Roma, inoltre, aveva chiesto e ottenuto la misura cautelare in carcere anche per Magomadov. Il giovane è entrato nel carcere di Strasburgo, ma non è mai stato estradato nel nostro Paese. La Francia ha infatti deciso di rimetterlo in libertà poco dopo il fermo.

Il padre di Niccolò: "Ci siamo tolti un peso ma non è finita"

"Ci siamo tolti un peso, ma non siamo ancora soddisfatti. Abbiamo paura che il killer possa scappare". Lo ha detto Luigi Ciatti, padre del 22enne Niccolò ucciso a calci nel 2017 dopo una rissa davanti a un locale di Lloret De Mar. L'uomo ha spiegato all'Ansa che Bissoultanov ha l'obbligo di firma e che attualmente è senza passaporto. "Al momento però non andrà in carcere e per questo abbiamo paura" ha concluso davanti alla stampa.

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