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Omicidio Alghero, un amico di Lukas ammette: “Ha puntato l’arma anche contro di me, scherzava”

La ricostruzione delle ore precedenti alla morte di Alberto Melone, ucciso con un colpo di pistola venerdì sera 5 aprile in un appartamento di Alghero. A sparare un suo amico, Lukas Saba, che si difende parlando di un tragico gioco. E anche un altro amico sembra confermare che il ragazzo scherzava con l’arma.
A cura di Susanna Picone
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“Quel pomeriggio l'ha puntata anche contro di me, sempre per scherzo”: a pronunciare queste parole è stato un amico di Alberto Melone, il diciannovenne ucciso venerdì sera 5 aprile ad Alghero, e di Lukas Saba, il ragazzo accusato di aver premuto il grilletto. Un amico di vittima e presunto assassino che con loro avrebbe trascorso le ore precedenti alla tragedia che si è consumata venerdì scorso in un appartamento della città sarda. Il racconto del ragazzo, che ha parlato quindi della pistola che Saba aveva con sé quel giorno,  sembra confermare quel “tragico gioco” di cui ha parlato il diciottenne arrestato. Di quello “scherzo” di puntare la pistola l’amico avrebbe parlato anche con i genitori della vittima, che è andato a trovare nella loro abitazione. “L'ho anche sgridato, gli ho detto di non fare sciocchezze e di lasciarla a casa – è la sua versione – perché era carica e poteva mettersi in qualche guaio”. Lukas Saba ha in effetti ammesso di aver sparato un colpo contro il suo amico Alberto con la pistola, regolarmente detenuta da suo padre, che aveva preso nella casa in campagna dei genitori. “Domani me la porto, magari ci rompono i coglioni”, aveva confidato agli amici nel pomeriggio precedente al delitto. Probabilmente Lukas, Alberto e altri amici pensavano solo a una serata di divertimenti.

Cosa è emerso dall’autopsia sul corpo di Alberto Melone

Sul corpo della giovane vittima nel pomeriggio di martedì è stata effettuata l’autopsia. Alberto Melone è morto a causa di un colpo solo, con una traiettoria inclinata dall'alto verso il basso, a una distanza pari a quella di un braccio, che ha perforato lo sterno, la trachea, l'esofago e l'aorta, provocando una gravissima emorragia. Già la Tac aveva fatto emergere quel dettaglio sulla traiettoria, portando a pensare che chi ha sparato sovrastasse fisicamente la vittima, come se Alberto fosse seduto e chi l'ha colpito in piedi. L'inclinazione non sembrerebbe incompatibile col racconto reso Lukas Saba, che ha appunto ammesso di aver sparato contro il suo amico per gioco, per errore.

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