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Offese razziste sotto un post sui migranti: hater ripara con donazione a Mediterranea e SeaWatch

Un uomo di 82 anni che aveva scritto frasi razziste e sessiste sotto un post della vice sindaca di Rimini Gloria Lisi si è salvato dalle conseguenze di una querela donando 100 euro a Mediterranea e SeaWatch, le Ong che salvano i migranti in mare.
A cura di Davide Falcioni
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Aveva diffamato la vice sindaca di Rimini Gloria Lisi su Facebook. Per questo un uomo di 82 anni, messo alle strette e denunciato dalla donna, ha deciso di correre ai ripari finanziando con cento euro ciascuna le ONG SeaWatch e Mediterranea, le stesse che erano state oggetto degli insulti sotto un post della Lisi sul tema dei migranti e dell'apertura dei porti alle navi delle organizzazioni non governative. La vice sindaca aveva garantito all'anziano che, in cambio di una donazione, avrebbe ritirato la querela nei suoi confronti.

L'82enne aveva usato frasi sessiste e diffamatorie sotto a un post di Gloria Lisi a sostegno della posizione della cantante Emma Marrone, che nel corso di un concerto aveva urlato "aprite i porti". L'anziano aveva subito capito di aver esagerato mostrando alla vici sindaca l'intenzione di chiarirsi, definendo alla romagnola le sue frasi "una pataccata" e firmando una lettera nella quale dice "ritengo di essere stato condizionato da un clima di odio ed intolleranza verso gli ultimi, che purtroppo stiamo vivendo nel nostro Paese". La Lisi, tuttavia, aveva fatto sapere che non si sarebbe accontentata delle scuse ma avrebbe ritirato la denuncia in cambio di un gesto concreto come delle donazioni alle Ong che salvano migranti in mare.

Maurizio Ghinelli, avvocato della vice sindaca, ha definito quello dell'uomo "un gesto simbolico importante, una sorta di contrappasso con una donazione nei confronti delle Ong prese di mira. Un segnale inoltre per tutti coloro che si esprimono con ingiurie e minacce, con violenza e intolleranza, che ogniqualvolta se ne ravviserà la necessità verranno presentate querele". Il vice sindaco Lisi già in passato è stata presa di mira Facebook, tanto che il 10 ottobre ci sarà la prima udienza in Tribunale a Rimini nei confronti di 13 persone, a vario titolo simpatizzanti e frequentatori del sito di Forza Nuova, a giudizio per frasi sessiste e diffamatorie lasciate sul social network.

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