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Covid 19

Non solo coronavirus, il Congo alle prese anche con l’ebola. L’Oms: “Epidemia fuori controllo”

Il Congo, dove i casi di covid 19 confermati sono 8.843 e i decessi 194, deve vedersela con un nuovo focolaio di Ebola, virus che nelle scorse settimane sembrava essere sotto controllo ma che negli ultimi giorni è tornato a contagiare 60 persone.
A cura di Davide Falcioni
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Non solo coronavirus. Il Congo, dove i casi di covid 19 confermati sono 8.843 e i decessi 194, deve infatti vedersela con un nuovo focolaio di Ebola, virus che nelle scorse settimane sembrava essere sotto controllo ma che negli ultimi giorni è tornato a contagiare decine di persone. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità infatti i positivi sono 60, tutti localizzati in una regione occidentale del paese: 56 sono stati ufficialmente confermati mentre altri quattro lo saranno molto probabilmente nei prossimi giorni, quando saranno disponibili i risultati dei test diagnostici. Mike Ryan, alto dirigente dell'Oms, ha spiegato che uno dei canali di contagio più frequenti sono i funerali e che di conseguenza occorre prestare la massima attenzione. "La malattia è attiva e fuori controllo", ha spiegato Ryan durante un intervento al quartier generale dell'Onu a Ginevra.

Il 4 luglio, meno di un mese fa, il governo della Repubblica Democratica del Congo aveva ufficialmente dichiarato la fine dell’epidemia di ebola scoppiata nell’est del Paese nell’agosto 2018 e che ha causato la morte di oltre 2.200 persone. L’ultima epidemia è stato la più lunga, complicata e letale nei 60 anni di storia del paese, secondo quanto dichiarato dal ministro della Salute Eteni Longondo, seconda solo all’epidemia di Ebola del 2013-2016 nell’Africa occidentale che ha ucciso 11.300 persone. Affinché il focolaio epidemico di Ebola sia ufficialmente concluso, non si sarebbero dovuti segnalare nuovi casi per 42 giorni, il doppio del periodo di incubazione del virus, responsabile della febbre emorragica. Purtroppo, quindi, i sessanta contagiati dimostrano che l'emergenza è tutt'altro che finita. L’epidemia nel Paese è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a luglio 2019 come un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale, data la stretta vicinanza dell’epicentro con i vicini Ruanda e Uganda.

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