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Cambiamenti climatici

Nel 2023 in Italia gli eventi climatici estremi sono aumentati del 135%

Legambiente, nella Giornata mondiale dell’ambiente, ha reso noti i dati sugli eventi climatici estremi, che fanno segnare un +135% rispetto ai primi cinque mesi del 2022. Guida la classifica l’Emilia Romagna con 36 eventi estremi. Gli allagamenti da piogge intense sono la tipologia che si è verificata con più frequenza.
A cura di Valerio Renzi
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Nella Giornata mondiale dell'ambiente, Legambiente ha scelto di rendere noti i dati parziali del monitoraggio annuale dell'Osservatorio Città Clima, per quanto riguarda gli eventi climatici estremi. Secondo l'associazione ambientalista nei primi cinque mesi del 2023 si è registrato il +135% di tali fenomeni, rispetto allo stesso periodo del 2022.

L'osservatorio ha registrato in tutto 122 fenomeni meteorologici che hanno causato danni. Le sei regioni più colpite sono Emilia Romagna, al primo posto con 36 eventi climatici estremi, seguita dalla Sicilia (15), Piemonte (10), Lazio, Lombardia e Toscana (tutte e tre a 8). Da gennaio a maggio del 2022, gli eventi di questo tipo registrati nell'Emilia Romagna colpita da un devastante alluvione erano stati solo 4. Come ci consegnano le cronache di questi mesi gli allagamenti da piogge intense sono la tipologia che si è verificata "con più frequenza con 30 eventi contro i 16 dei primi 5 mesi del 2022, segnando così un +87,5%".

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L'aumento degli eventi climatici estremi, come sottolineano da Legambiente, è "un campanello d'allarme" sugli effetti dei cambiamenti climatici, e della necessità di mettere in atto le politiche necessarie al mitigamento degli effetti distruttivi dei cambiamenti climatici, quanto quelle per la riconversione ecologica e l'uscita dalla dipendenza dai combustibili fossili per fermare evitare un ulteriore aumento della temperatura media globale, rimanendo entro 1,5°.

Per aiutare l’ambiente e contrastare la crisi climatica in atto, servono politiche climatiche più ambiziose accompagnate da interventi concreti sia a livello nazionale sia a livello europeo", si legge nella nota che accompagna la diffusione dei dati. Poi Legambiente indica tre priorità: "L'Italia deve accelerare il passo approvando il Piano di adattamento climatico di cui il nostro Paese è ancora sprovvisto e prevedendo risorse adeguate; aggiornando entro fine giugno il PNIEC; approvando una legge contro il consumo di suolo che l’Italia attende da 11 anni. Tre azioni prioritarie su cui l’Italia ad oggi è in forte ritardo".

La fotografia scattata dal nostro Osservatorio Città Clima sugli eventi climatici estremi parla chiaro – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – bisogna invertire al più presto la rotta. L’alluvione che ha colpito nelle scorse settimane l’Emilia-Romagna e le Marche, ma anche le violente piogge che si sono abbattute in questi ultimi giorni in Sardegna e in altre regioni d’Italia sono l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi climatica stia accelerando il passo causando ingenti danni all’ambiente, all’economia del Paese, e perdite di vite umane. Al Governo Meloni chiediamo un’assunzione di responsabilità perché per affrontare il tema della crisi climatica serve una decisa volontà politica con interventi concreti non più rimandabili per riparare gli errori del passato".

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