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“Nei seminari club gay e video porno” le rivelazioni di Papa Ratzinger nel libro postumo

Nel testo, che lo stesso Benedetto XVI ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa per evitare “un vociare assassino”, Papa Ratzinger punta il dito contro gli abusi e il “collasso” nella formazione dei nuovi sacerdoti in seminario.
A cura di Antonio Palma
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Accuse contro alcune vescovi che mirano “a sviluppare una specie di nuova, moderna cattolicità” ma anche contro alcuni seminari con “club gay” o dove gli aspiranti preti “sorpresi a leggere i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio”, sono solo alcune delle denunce che Papa Ratzinger muove agli stessi apparati della chiesa cattolica in un libro postumo da pochi giorni apparso in libreria: “Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale”.

Nel testo, che lo stesso Benedetto XVI ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa, Ratzinger ha voluto condividere le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana mentre era già Papa emerito. Quasi un testamento spirituale, Come recita il sottotitolo, che raccoglie testi editi e inediti del periodo successivo alle dimissioni, e dove non mancano appunto critiche severe.

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Una scelta, la pubblicazione postuma, voluta dallo stesso Papa per evitare altre polemiche.  "Da parte mia, in vita, non voglio più pubblicare nulla. La furia dei circoli a me contrari in Germania è talmente forte che l'apparizione di ogni mia parola subito provoca da parte loro un vociare assassino. Voglio risparmiare questo a me stesso e alla cristianità", ha spiegato infatti il papa in una lettera ai due curatori: il teologo Elio Guerriero e il segretario mons. Georg Gaenswein.

Nel libro Benedetto XVI punta il dito in particolare contro gli abusi e il "collasso" nella formazione dei nuovi sacerdoti ma anche contro i prelati che non seguono i dettami del Vaticano, raccontando di seminari con club gay e video porno e diocesi completamente staccate dalle indicazioni della Santa Sede.

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“Vi furono singoli vescovi, e non solo negli Stati Uniti, che rifiutarono la tradizione cattolica nel suo complesso mirando nelle loro diocesi a sviluppare una specie di nuova, moderna cattolicità. Forse vale la pena accennare al fatto che, in non pochi seminari, studenti sorpresi a leggere i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio. I miei libri venivano celati come letteratura dannosa e venivano per così dire letti solo di nascosto”, si legge nel libro di Ratzinger.

In un altro passaggio del volume, sottolineato dall’agenzia Ansa, Benedetto XVI parla dell’omosessualità e del fatto che in diversi seminari esistano quelli che definisce dei club di gay. “In diversi seminari si formarono “club” omosessuali che agivano più o meno apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari”.

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In generale “riguardo al problema della preparazione al ministero sacerdotale nei seminari, si constata in effetti un ampio collasso della forma vigente di questa preparazione” sostiene Ratzinger rivelando ad esempio che addirittura “un vescovo, che in precedenza era stato rettore, aveva permesso di mostrare ai seminaristi dei film pornografici, presumibilmente con l’intento di renderli in tal modo capaci di resistere contro un comportamento contrario alla fede”.

Sullo stesso tema della formazione dei nuovi sacerdoti Ratzinger infine racconta che “in un seminario nella Germania meridionale i candidati al sacerdozio e i candidati all’ufficio laicale di referente pastorale vivevano insieme. Durante i pasti comuni, i seminaristi stavano insieme ai referenti pastorali coniugati in parte accompagnati da moglie e figli e in qualche caso dalle loro fidanzate. Il clima nel seminario non poteva aiutare la formazione sacerdotale”.

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