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‘Ndrangheta, ai domiciliari l’assessore regionale calabrese Talarico: “Voti in cambio di affari”

C’è anche Franco Talarico tra gli arrestati nella maxi operazione di quest’oggi “Basso Profilo” contro la ‘ndrangheta: secondo la Procura avrebbe offerto appoggio in cambio di un pacchetto di voti in modo tale da introdurre imprenditori collusi in ambienti politico istituzionali nazionali. L’attuale assessore regionale calabrese al Bilancio è finito agli arresti domiciliari.
A cura di Chiara Ammendola
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Appoggio in cambio di un pacchetto di voti in modo tale da introdurre imprenditori collusi con la ‘ndrangheta in ambienti politico istituzionali nazionali. È questo il ruolo ricoperto da Franco Talarico, secondo la Procura di Catanzaro, nei legami che intercorrevano tra la politica, gli imprenditori e le ‘ndrine calabresi finite al centro dell'operazione "Basso Profilo".

La richiesta era introdurre Gallo e Pirrello in ambienti politico istituzionali nazionali

Talarico, attualmente assessore regionale al Bilancio, è finito agli arresti domiciliari perché secondo quanto emerso dalle indagini in occasione delle elezioni politiche del 2018, avrebbe "offerto il suo appoggio, in cambio di un consistente pacchetto di voti, per introdurre Gallo e Pirrello in ambienti politico istituzionali nazionali". In questo senso sarebbe stata fondamentale anche la figura del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa il quale, all'epoca europarlamentare, secondo gli inquirenti "d’intesa con Francesco Talarico, si impegnava ad appoggiare il gruppo per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti". Il segretario nazionale dell'Udc Cesa, che ha rassegnato questa mattina le dimissioni, è indagato dalla procura di Catanzaro con l'accusa di associazione a delinquere agevolatrice dell'attività mafiosa.

Le intercettazioni: serve un'entratura, una presentazione

L'obiettivo secondo la Procura era ottenere un punto di riferimento a Roma, qualcuno a cui chiedere favori, interventi risolutivi. "… noi ti diamo… tutta la mano del mondo… due (mani)… soldi non ce ne servono… che ne abbiamo… grazie a Dio lavoriamo… che ne abbiamo… stiamo bene… però ci serve un referente… se abbiamo bisogno di qualcosa… non vogliamo nè imbrogli… sia chiaro… un punto di riferimento… illeciti non ce ne servono… a nessuno… però ci serve a volte… un'entratura… una presentazione…", avrebbero detto i due imprenditori Antonio Gallo e Antonino Pirrello, a Talarico, nella richiesta di "un'entratura" che serve per mettere a posto le cose quando qualcosa negli affari si intoppa.

Anche Natale Errigo tra le persone arrestate

Tra i nomi delle persone arrestate nell'operazione "Basso profilo", c'è anche Natale Errigo che risulta essere stato nominato nella struttura del Commissario straordinario Arcuri per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19. Errigo, che fa parte del team per la gestione della distribuzione di prodotti contro il Covid come mascherine, dispositivi per la sicurezza individuale e vaccini, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso in relazione alla campagna elettorale per le politiche del 2018 di Franco Talarico: per l'accusa avrebbe stipulato un "patto di scambio" con Talarico e in cambio avrebbe chiesto entrature nel settore degli appalti.

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