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Morto incastrato nel cassonetto degli abiti usati, l’operaio cercava dei vestiti per la figlioletta

L’uomo rimasto incastrato e morto nel cassonetto degli abiti usati a Mestre non era un clochard ma aveva un lavoro e una famiglia che stava per raggiungerlo in Italia.
A cura di Antonio Palma
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Non era un clochard, come si era ipotizzato in un primo momento, anzi aveva una casa, un lavoro e soprattutto una famiglia che contava su di lui l’uomo rimasto incastrato nel cassonetto degli abiti usati a Mestre, nel Veneziano, dove ha trovato una morte orribile nella notte tra giovedì e venerdì scorso. L’uomo infatti è stato identificato come Mihai Enache, un 29enne moldavo che da tempo era residente in Italia, proprio a Mestre, dove aveva trovato un lavoro tra le banchine dei cantieri portuali.

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Un lavoro non stabile e che probabilmente non gli avrebbe permesso di poter comprare abiti nuovi alla figlioletta che stava per riabbracciare. Probabilmente è questa la chiave di lettura di una tragedia che ha lasciato una figlia senza padre e una famiglia senza sostentamento. Secondo quanto ricostruito finora, infatti, la figlia e la moglie dovevano raggiungerlo a breve in Italia per stare finalmente con lui.

Un tassello importante quello ricostruito dalle forze dell’ordine perché dietro la tragedia potrebbe esserci con tutta probabilità la disperazione di un padre e gli sforzi per raccogliere abiti per la figlioletta.

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Dietro a quei cassonetti di via Spalti dove si è consumato il dramma, amici e parenti del 29enne nelle scorse ore hanno voluto depositare fiori e lumini per ricordarlo. Proprio lì Mihai Enache nella mezzanotte tra il 12 e il 13 maggio ha perso la vita rimanendo letteralmente stritolato nel meccanismo usato per depositare i vestiti.

Le indagini per stabilire i fatti proseguono concentrandosi soprattutto sul filmato di una telecamera di sorveglianza della zona che ha ripreso la scena anche se da lontano. In particolare si cerca di capire se con lui ci fossero altre persone, come sembra dai fotogrammi che hanno ripreso un’altra ombra muoversi intorno ai cassonetti.

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Al momento comunque non ci sono ipotesi di reato perché l’uomo ha fatto tutto da solo. Si cerca di stabilire se ci sono gli estremi per una omissione di soccorso. Nel filmato si vede il papà che si aggira con una torcia intorno ai cassonetti, prova entrare ma non ci riesce, poi ci ripensa e riprova trovando una morte tragica

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