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Morto Franco Pannuti, fondatore di Ant: il medico oncologo aveva 86 anni

È morto a Bologna all’età di 86 anni il medico oncologo Franco Pannuti. A dare la notizia la Fondazione Ant (Associazione nazionale tumori), della quale Pannuti era stato il fondatore. Legatissimo alla sua città, è stato anche assessore alle Politiche Sociali, Volontariato e Scuola del Comune di Bologna dal 1999 al 2004.
A cura di Susanna Picone
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È morto a Bologna Franco Pannuti, medico oncologo fondatore di Ant (Associazione nazionale tumori). Pannuti aveva ottantasei anni e a dar notizia della sua scomparsa è stata la stessa Fondazione Ant, che lo ha ricordato e ringraziato per il suo lavoro con una toccante lettera. Primario della divisione di Oncologia dell'Ospedale Malpighi di Bologna dal 1972 al 1997, nel 1978 Franco Pannuti diede il via all'esperienza di Ant, realtà non profit che in quarant'anni di attività ha portato assistenza medica gratuita a oltre 125.000 persone malate di tumore. Molto legato alla sua città, Franco Pannuti è stato anche assessore alle Politiche Sociali, Volontariato e Scuola del Comune di Bologna dal giugno 1999 al giugno 2004 con Giorgio Guazzaloca. “Bologna mi ha amato e io ho amato lei, con la città ho un grande debito come cittadino, studente, professionista, amministratore e ho avuto il privilegio di servirla”, dichiarò in una intervista di qualche tempo fa.

Il ricordo di Ant e del sindaco Merola – La Fondazione Ant lo ricorda come un “visionario di una sanità a misura d’uomo, dove anche gli Ultimi, i Malati, potessero avere una dignità e non fossero lasciati soli, decine di migliaia di persone hanno potuto e potranno continuare a scegliere di vivere il momento della malattia a casa propria, nel calore del nucleo familiare, potendo contare su un’assistenza medica e specialistica come in ospedale”. “Ci mancherà – ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola -. Tutti sanno cosa ha fatto per aiutare le persone malate di tumore. E tutti hanno potuto apprezzare la sua umanità, la sua tenacia nel combattere la sofferenza e le sue capacità di amministratore nell'esperienza di assessore alle Politiche Sociali nella giunta Guazzaloca. Alla moglie Paola, ai figli Raffaella, Francesca, Francesco e a tutti i familiari, il mio più sincero cordoglio e quello di tutta la città di Bologna”.

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