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Morto Andrea Spinelli, il Forrest Gump che lottava contro un cancro incurabile camminando

Andrea Spinelli, il viandante friulano soprannominato Forrest Gump che da dieci anni lottava contro un tumore al pancreas, è morto questa mattina all’Hospice del Cro di Aviano.
A cura di Davide Falcioni
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Con i suoi viaggi a piedi aveva dato speranza a centinaia di malati oncologici. Andrea Spinelli, il viandante pordenonese soprannominato Forrest Gump che da dieci anni lottava contro un tumore al pancreas, è morto questa mattina all'Hospice del Cro di Aviano, in provincia di Pordenone. Aveva 50 anni.

Nel 2013 i medici gli diagnosticarono un tumore al pancreas inoperabile e gli diedero una speranza di vita massima di poche settimane: lui decise di spendere il tempo che gli era rimasto facendo la cosa che più amava, un lunghissimo cammino, nel vero senso della parola. Si mise sulla strada e iniziò a camminare attraversando tutta Italia e molti altri Paesi d'Europa. Andrea aveva raccontato i suoi viaggi sul suo sito ma anche in due libri di successo, entrambi pubblicati da Ediciclo Editore: "Se cammino vivo" e "Il Camminante", opere che avevano ispirato numerosi pazienti oncologici aiutandoli a resistere alle difficoltà della malattia.

"Ho percorso 18mila chilometri (tutti documentati in un blog, ndr), trenta milioni abbondanti di passi e, mi dicono, sono un caso clinico unico al mondo", raccontava nel 2020. La pandemia e le restrizioni agli spostamenti lo avevano confinato a Claut, in Valcellina. Aveva venduto l'appartamento e si era acquistato un camper nel quale viveva con la moglie, che lo ha assistito fino all'ultimo istante.

A ottobre del 2022 gli era stato diagnosticato un altro tumore, stavolta al polmone, che lo aveva costretto a continui ricoveri e visite mediche. Domenica 25 gennaio aveva raccontato con un post sui social l'aggravarsi delle proprie condizioni di salute: "Ciao a tutti, buona domenica, dal 25 gennaio sono nuovamente ricoverato al Cro. – si legge su Facebook – Situazione forse anche più delicata dell'altra volta, quindi il silenzio continuerà ad essere la miglior risposta, in attesa di vedere cosa potrà accadere. Meglio il nulla che parole senza contentezza della ragione. Grazie di cuore e buona vita". Il suo ultimo messaggio il 18 marzo: "Un mese di Hospice e sono ancora qua a ringraziare chi si sta occupando di me. Molto probabilmente non riuscirò più a camminare, ma con la mente desidero ancora fare qualche passo, non perderò mai la speranza. Con serenità, buona vita".

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