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Giuseppe Pedrazzini morto in un pozzo, ultime news

Morte di Giuseppe Pedrazzini, l’avvocato dei fratelli: “Fare chiarezza su alcuni punti oscuri”

“Bisogna fare chiarezza su alcuni punti oscuri. Nel senso che molti punti ad esempio non sono abbastanza approfonditi nell’ambito dell’autopsia. Ci sono aspetti che a mio avviso andavano valorizzati di più” ha spiegato a Fanpage.it il legale dei fratelli di Giuseppe Pedrazzini.
A cura di Antonio Palma
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Giuseppe Pedrazzini e il pozzo in cui è stato trovato
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Con la chiusura delle indagini sulla morte di Giuseppe Pedrazzini, la Procura di Reggio Emilia è pronta a richiedere il rinvio a giudizio per i tre indagati: la moglie del 77enne Marta Ghilardini, la figlia Silvia Pedrazzini e il genero Riccardo Guida che dal loro canto si son sempre proclamati innocenti. Per loro l’accusa non è di omicidio ma sono accusati dei reati di maltrattamenti, sequestro di persona, omissione di soccorso e soppressione di cadavere. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Naima Marconi, legale dei fratelli del 77enne, che sono persone offese e si costituiranno parte civile nel futuro processo.

Avvocato, le indagini hanno stabilito che Giuseppe Pedrazzini non è stato ucciso ma è morto per i maltrattamenti, voi cosa ne pensate?

Sebbene non vi sia un capo nel quale è specificato il delitto di omicidio vero e proprio, in realtà viene però contestato il delitto di maltrattamenti con aggravanti specifiche e pene molto più alte e molto simili a quelle di un omicidio perché arrivano fino ai 24 anni. Questo tipo di aggravante prevede sostanzialmente un aumento di pene qualora dalla condotta di maltrattamenti sia riconducibile, quanto meno dal punto di vista causale, il decesso del maltrattalo, in questo caso del signor Pedrazzini. Non è che se non viene ravvisato l’ipotesi di omicidio allora non vi sia stata colpa. L’omicidio è una ipotesi che comunque rimane plausibile dall’aggravante dei maltrattamenti. Inoltre si ipotizza anche l’omissione di soccorso, aggravata anche questa con un aumento di pena se la morte è riconducibile a quella omissione. La domanda è quanto il signor Pedrazzini sarebbe vissuto ancora se fossero stati chiamati i soccorsi, o gli fossero state prestate le cure necessarie o gli fossero stati somministrati i farmaci salvata di cui aveva necessità. Se la risposta è un certo periodo di vita c’è una responsabilità penale. C’è una concausa per aver accelerato il decorso del decesso.

I fratelli si costituiranno parte civile al processo, come avete intenzione di procedere?

Ci son tanti punti critici e c’è ancora tantissimo da discutere, bisogna fare chiarezza su alcuni punti oscuri. Nel senso che molti punti ad esempio non sono abbastanza approfonditi nell’ambito dell’autopsia. Ci sono aspetti che a mio avviso andavano valorizzati di più come ad esempio il fatto che non sono stati somministrati più farmaci salvavita. Non metto in discussione la situazione molto critica a livello cardiaco riscontrata dal medico legale sul signor Pedrazzini però se non vengono somministrati farmaci salvavita da mesi, questo ha una implicazione sul decesso di una persona. Anche il fatto che fosse segregato in casa e non potesse svolgere attività fisica ha una influenza rispetto alle patologie che hanno condotto alla morte di Pedrazzini. O ancora il fatto che venisse nutrito in un certo modo rispetto ad un altro o che non avesse accesso alle cure ospedaliere. Insomma dall’autopsia ci sono punti da chiarire. Del resto, contestando le aggravanti e non il semplice maltrattamento, anche la Procura indica che la morte è riconducibile a queste condotte. Ne discuteremo davanti ai giudici sperando che non ci siano sorprese.

I fratelli di Pedrazzini come hanno accolto la chiusura indagini?

I familiari di Pedrazzini si sono trovati coinvolti in una vicenda che per loro ha il carattere di un romanzo, una vicenda che mai avrebbero potuto immaginare in vita loro. Hanno letto l’autopsia e sono un po’ scossi ma non vedono l’ora di dare un contributo personale nel processo. Come persone offese sono stati ascoltati già più di una volta durante le indagini e ribadiranno la loro versione come hanno sempre fatto, a differenza di quanto fatto dagli indagati.

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