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Morbillo, 40 casi in meno di un mese in Salento: colpiti anche bimbi e un pediatra

La Asl di Lecce ha avviato un piano straordinario di valutazione, sorveglianza e vaccinazione dopo la conferma di quasi quaranta casi di morbillo in meno di un mese in un’area ristretta come il Salento. “Bisogna spezzare la catena del contagio attraverso la vaccinazione” perché il focolaio è “dovuto ad un accumulo di soggetti che non si sono vaccinati” spiegano dall’Asl.
A cura di Antonio Palma
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Quasi quaranta casi di morbillo accertati in meno di un mese in un’area ristretta come il Salento, tra cui anche bambini e operatori sanitari: sono i numeri che in queste ore hanno messo in allerta le autorità sanitarie pugliesi e in particolare la Asl di Lecce che è corsa ai ripari avviando un piano straordinario anti contagio che come prima mossa coinvolge tutti gli operatori sanitari. Secondo i dati raccolti dall’Asl salentina, i più colpiti sono persone adulte di età compresa tra i 23 e i 50 anni e quindi fuori dalla vaccinazione obbligatoria ma il morbillo ha colpito anche quattro bimbi. Due di questi ultimi erano troppo piccoli per essere vaccinati ma altri due invece non sono stati vaccinati per precisa scelta dei genitori.

A preoccupare è proprio la mancanza di protezione di gregge con un alto numero di persone non vaccinate anche tra infermieri e medici, alcuni dei quali colpiti dal morbillo. Tra i colpiti un neonato di poche settimane ora ricoverato all'ospedale Giovanni XXIII di Bari a scopo precauzionale. A quanto si apprende, tra i primi casi ci sarebbero quelli di alcune donne non vaccinate che si sono recate al Pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce e che avrebbero trasmesso il morbillo ad alcuni sanitari. Il focolaio attualmente si starebbe espandendo nell'area del Nord Salento alla media di due casi al giorno.

“Stiamo facendo il punto della situazione, si tratta di una quarantina di casi: I più lievi sono trattati a domicilio mentre altri casi con complicanze sono stati ricoverati" ha spiegato all’Ansa il direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica dell'Asl di Lecce, Alberto Fedele, rivelando che “ai due bimbi troppo piccoli per essere vaccinati la malattia è stata trasmessa dai genitori che non erano immuni”.

La Asl di Lecce ha avviato un piano straordinario di valutazione, sorveglianza e vaccinazione. Ora l'obiettivo è "spezzare la catena di trasmissione attraverso la chiamata attiva e l'invito a tutti i soggetti che non hanno avuto la malattia o che non si sono vaccinati, a fare la vaccinazione a prescindere dall'età" ha spiegato il dirigente sanitario sottolineando che il focolaio è "dovuto ad un accumulo di soggetti che non si sono vaccinati o che non hanno avuto da giovani il morbillo e quindi non ne sono immuni".

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