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Covid 19

Milano, casi di Coronavirus in aumento “ma non c’è focolaio”: parla il primario

“Fortunatamente grossi focolai di infezione a Milano ancora non ci sono. I pazienti sono aumentati rispetto alla settimana scorsa, ma non siamo ancora a numeri di elevata criticità”. Lo ha spiegato Davide Chiumello, direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Paolo, intervisto da Fanpage.it, smentendo anche le notizie circolate negli ultimi giorni sulla scelta di non intubare i pazienti sopra una determinata soglia di età: “Noi offriamo il meglio delle cure a ogni paziente. Tutti sono curati”
A cura di Redazione
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A Milano negli ultimi giorni sono aumentati i positivi al coronavirus, ma non ci sono grossi focolai e la situazione è ancora sotto controllo. Lo ha assicurato Davide Chiumello, direttore di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale San Paolo, intervisto da Fanpage.it: "I pazienti sono aumentati rispetto alla settimana scorsa, ma non siamo ancora a numeri di elevata criticità".

Com'è la situazione in terapia intensiva ?

Dalle ultime stime a Milano non si è assistito a un significativo aumento dei malati che arrivano in pronto soccorso. A livello regionale le ultime stime di regione Lombardia parlano di circa 630 malati di covid-19 ricoverati in rianimazione. Se lei pensa che erano circa 900 i posti letto in rianimazione pre coronavirus, vuol dire che si sta facendo uno sforzo enorme per liberare spazi. Ricordiamoci però che ci sono tante persone che continuano ad ammalarsi per altre cause: infarti, emorragie cerebrali, incidenti stradali. Dobbiamo dare supporto massimale anche a loro.

La città di Milano è a rischio?

Fortunatamente grossi focolai di infezione a Milano ancora non ci sono. Attualmente la maggior parte dei pazienti ricoverati arriva dalle ex zone rosse, da Cremona, Lodi, Bergamo e Brescia.

Che età hanno le persone ricoverate per covid-19?

I nostri pazienti vanno dai 55 ai 75 anni.

È vero che scegliete chi curare e chi no?

Noi facciamo quello che è sempre stato fatto: offriamo il meglio delle cure a ogni paziente. Le notizie uscite sui giornali sono poco puntuali. Non è assolutamente vero che non curiamo malati dopo una determinata soglia di età. Noi curiamo tutti secondo la nostra esperienza, secondo le indicazioni che ci vengono date dalla scienza. Tutti sono curati, lo voglio ribadire.

(intervista di Sacha Biazzo)

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