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Meteo, che autunno sarà: caldo fino a novembre, alto rischio di alluvioni e piogge torrenziali

Antonello Pasini, primo ricercatore Cnr e docente di Fisica del Clima: “Con l’avvicinarsi dell’inverno si moltiplicheranno le infiltrazioni di correnti fredde e l’incontro di queste con il caldo accumulato, soprattutto nel Mediterraneo, rischia di dare origine a eventi meteo estremi”.
A cura di Davide Falcioni
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Il caldo torrido che ha caratterizzato questa estate – in particolar modo il mese di luglio – è destinato ad avere strascichi fino all'autunno inoltrato. No, non si tratta di una buona notizia, perché le temperature elevate saranno una conseguenza del cambiamento climatico; tuttavia – volendo vedere il bicchiere mezzo pieno – ciò comporterà un ritardo nell'accensione dei riscaldamenti.

Intervistato dall'AGI Antonello Pasini, primo ricercatore Cnr e docente di Fisica del Clima presso l'università degli Studi Roma Tre, ha fatto il punto sui mesi che ci attendono: "Ci aspettano ancora settimane di caldo, almeno sino a novembre, con il rischio che l'infiltrazione di correnti fredde – che dovrebbe aumentare – porti a nuovi eventi estremi come grandini e alluvioni".

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Lo scienziato ha precisato: "È necessario premettere che fare previsioni a lungo termine, in particolar modo per il bacino del Mediterraneo, ad eccezione forse di quel che riguarda l'estate, è assai complesso e il margine di errore è più alto rispetto ad altre parti del mondo. Si pensi all'Africa dove si riescono ad ottenere previsioni tanto accurate da poter monitorare con precisione effetti correlati come le ondate di malaria. Per quel che ci riguarda, la questione è diversa e la prudenza è d'obbligo".

Ciò chiarito, però, aggiunge Pasini: "È comunque ragionevole stimare, sulla base delle analisi anche del Centro Europeo di previsioni a medio termine, che le prossime settimane, fino circa a novembre vedranno temperature comunque elevate, spinte all'insù dall'anticiclone africano. Questo, se può in qualche modo essere una buona notizia per la questione dei riscaldamenti e il relativo problema energetico, non è per nulla una buona notizia per quanto concerne eventi climatici estremi come grandinate e piogge torrenziali".

Infatti, continua l'esperto, "con l'avvicinarsi dell'inverno si moltiplicheranno le infiltrazioni di correnti fredde e l'incontro di queste con il caldo accumulato, soprattutto nel Mediterraneo, rischia di dare origine a questo genere di fenomeni che minacciano settori economici come l'agricoltura e molte parti del nostro Paese a rischio idrogeologico".

Con eventi meteo estremi dovremo fare sempre più i conti anche in futuro: "Oramai un ritorno agli andamenti climatici passati è fuori discussione visto quanto accaduto all'ambiente. E anzi – spiega il ricercatore – con l'innalzamento delle temperature del globo in progressione costante, c'è da aspettarci che la situazione tenda a peggiorare. Bisogna agire subito, adottando ad esempio il Piano Operativo Nazionale per far fronte ai cambiamenti climatici, finché si ha la possibilità di limitare i danni. Inoltre, tutti noi, dai piccoli accorgimenti dei singoli cittadini, sino ai diversi livelli di governo, ognuno in ragione delle proprie competenze e delle specifiche sfide climatiche dei diversi territori, deve fare la propria parte, per non giungere a scenari futuri in cui non potremo più adattarci, limitando le nostre emissioni di gas serra, prima di trovarci di fronte conseguenze devastanti".

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