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Covid 19

Medico foggiano ucciso dal coronavirus a 59 anni: “Mandato in trincea senza protezioni”

Antonio Maghernino, dottore pugliese di 59 anni, è scomparso nelle scorse ore all’ospedale di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. La rabbia dei tanti colleghi che denunciano: “Buttato in trincea a combattere a petto nudo e senza nemmeno una baionetta, ha dovuto cedere le armi, vittima di questa guerra e con un’unica colpa, quella di aver fatto il proprio dovere”
A cura di Antonio Palma
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Si allunga di ora in ora purtroppo il triste elenco dei Medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19. L’ultimo camice bianco a perdere la vita a causa del coronavirus è stato Antonio Maghernino, dottore pugliese di 59 anni è scomparso nelle scorse ore all’ospedale di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano. Il medico, originario di San severo e in servizio a Torremaggiore, è deceduto mercoledì sera nell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di rianimazione. La notizia della prematura scomparsa del dottore Maghernino, confermata dallo stesso sindaco di San Severo, è stata accolta con strazio tra i tanti che nel Foggiano lo conoscevano e lo avevano apprezzato sia nel lavoro che nella vita sociale

Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social quando si è diffusa la notizia e non pochi quelli che hanno accusato pubblicamente le istituzioni sanitarie di averlo lasciato solo a combattere contro la terribile malattia così come accaduto a tanti altri sui collegi da nord a sud. “Onore all'amico Antonio Maghernino e a tutti i medici che, sul suo esempio, oggi e domani restano al proprio posto, in prima linea! Tutti i medici che, come lui, in questi giorni affrontano la grande sfida al virus spesso senza le adeguate e dovute protezioni e, a volte, cadono come in guerra cadevano i soldati delle prime linee” ha scritto ad esempio un amico e collega. “Lasciato senza protezione ad affrontare un nemico invisibile e buttato in trincea a combattere a petto nudo e senza nemmeno una baionetta un nostro collega ha dovuto cedere le armi. Un abbraccio ed una vicinanza alla famiglia del collega, medico di continuità assistenziale della nostra provincia, vittima di questa guerra e con un’unica colpa, quella di aver fatto il proprio dovere” ha aggiunto l’ex presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Salvatore Onorati.

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