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Maxi truffa all’Inps per intascare sussidi, 500 persone denunciate dai carabinieri a Matera

A conclusione di una complessa attività di indagine, i militari dell’arma del Comando Provinciale di Matera e del Comando Tutela Lavoro nelle scorse ore hanno provveduto a denunciare oltre cinquecento persone con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Istituto nazionale di Previdenza sociale.
A cura di Antonio Palma
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Una maxi truffa ai danni dell’Inps che ha coinvolto centinaia di persone è stata scoperta e smantellata nelle scorse ore dai carabinieri di Matera, in Basilicata. A conclusione di una complessa attività di indagine durata mesi, infatti, i militari dell’arma del Comando Provinciale di Matera e del Comando Tutela Lavoro nelle scorse ore hanno provveduto a denunciare a piede libero oltre cinquecento persone con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell'Istituto nazionale di Previdenza sociale. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera, ha riguardato l’intera provincia di Matera e tutto il Metapontino ed ha portato alla luce un meccanismo illecito diffusissimo in zona tra le aziende agricole del posto

Gli accertamenti investigatavi in particolare hanno riguardato l'assunzione di falsi braccianti nelle aziende agricole del Metapontino. Secondo l’accusa, le ditte facevano finta di assumere braccianti per intascare sovvenzioni previste per il settore agricolo e allo stesso tempo permettendo ai coinvolti di poter intascare sussidi. Un sistema illecito andato avanti per lungo tempo tanto che era diventato quasi una routine, interessando centinaia di persone.

Al centro di tutto un imprenditore agricolo di 53 anni originario di Rotondella, già coinvolto in passato in indagini analoghe, che per anni avrebbe stipulato con oltre 500 persone, di cui oltre 100 stranieri, quasi mille rapporti di lavoro fittizi in agricoltura, dichiarando retribuzioni per un importo di oltre 4 milioni. Lo scopo era quello di percepire indebitamente erogazioni economiche in danno all'INPS per un importo complessivo valutato dalle Fiamme gialle in un milione e 400mila euro, tra cui indennità per disoccupazione agricola ed indennità per malattia in maternità.

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