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Matteo Messina Denaro

Matteo Messina Denaro avrebbe tentato di incontrare la sorella Rosalia pochi mesi prima dell’arresto

Tra Matteo Messina Denaro e sua sorella Rosalia nell’ultimo periodo della latitanza del boss era stato probabilmente pianificato un incontro ma poi tutto era saltato. È possibile che negli ultimi 30 anni il capo di Cosa Nostra abbia incontrato la sorella a cui aveva affidato gli affari di famiglia.
A cura di Giorgia Venturini
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Matteo Messina Denaro e sua sorella Rosalia avrebbero provato a incontrarsi durante i 30 anni di latitanza del boss di Cosa Nostra. Negli ultimi anni si erano dati appuntamento in un cascinale nella campagna siciliane, ma l'incontro saltò all'ultimo.

Spetta ora agli inquirenti capire se e dove avvenivano questi ricongiungimenti tra fratelli. Certo è che Rosalia Messina Denaro da tempo era nel mirino degli investigatori: era lei che gestiva gli affari del fratello e, quindi, di Cosa Nostra.

Fratello e sorella comunicavano tramite i pizzini, contando sul supporto di altri mediatori. Tramite pezzi di carta arrotolata e bene nascosti il boss di Cosa Nostra spiegava a Rosalia come muoversi, chi pagare e come portare avanti gli "affari di famiglia".

Fino a quando lo scorso 16 gennaio erano scattate le manette per Matteo Messina Denaro e oggi venerdì 3 marzo per la sorella Rosalia.

Il rapporto tra Matteo Messina Denaro e la sorella

Come accertato da fonti Fanpage.it, il legame tra i due era impossibile da spezzare. Un legame di sangue e di fiducia indistruttibile. Rosalia sapeva di essere intercettata, sapeva che in casa sua potevano nascondersi microfoni delle forze dell'ordine.

Per questo in casa non teneva mai (almeno esposta) una foto del fratello e ogni pizzino lo nascondeva negli angoli più improbabili. I due però avrebbero provato a incontrarsi.

Un tentativo di incontro tra i due fratelli

Stando dalle carte della Procura si è ipotizzato che l'incontro era stato programmato per il 18 maggio del 2022 quando Rosalia Messina Denaro si era allontanata da casa per raggiungere l'abitazione di famiglia nella contrada Strasatto-Paratore, sempre nel comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani: "Per tutta la sua permanenza all'interno della proprietà (…) la donna appariva visibilmente turbata e si spostava ripetutamente in maniera nervosa tra l'interno dell'abitazione e il piazzale antistante".

Qui gli inquirenti, tramite telecamere nascoste, hanno notato che la donna si sedeva spesso sugli scalini, si metteva spalle contro il muro ed era visibilmente pensierosa.

Alcuni dei pizzini scambiati tra Matteo Messina Denaro e la sorella tramite intermediari
Alcuni dei pizzini scambiati tra Matteo Messina Denaro e la sorella tramite intermediari

Lo stesso è accaduto anche il giorno successivo quando Rosalia è ritornata nella casa di campagna, sempre in contrada Strasatto-Paratore. "Anche in questo caso – come viene spiegato nelle carte della Procura -dall'analisi del Gps istallato sul veicolo, veniva rilevato che l'indagata, a differenza degli altri giorni, seguiva un percorso diverso, impegnando tratti di strada alternativi a quelli solitamente battuti".

Si è scoperto poi essere alcune indicazioni fornite dallo stesso fratello in un precedente pizzino.

Lo stesso è successo anche nei giorni successivi: "Il suo atteggiamento ha destato sin da subito l'interesse investigativo (…) che ha cercato di carpire la particolare tensione vissuta in quei momenti dalla donna. In quei giorni, appunto, Rosalia si è recata nella casa di contrada Strasatto-Paratore dove è rimasta in attesa che avvenisse qualcosa. La circostanza è apparsa subito insolita".

Qualcosa doveva avvenire, cosa non è ancora chiaro. Ma era probabile che Rosalia attendesse il fratello: mai era stata vista così nervosa. Era lo stesso Matteo Messina Denaro che in una comunicazione aveva precisato alla sorella che "purtroppo è andato tutto a scatafascio", e ancora "la ferrovia non è praticabile, è piena".

Sarà forse la sorella ora a spiegare in un interrogatorio cosa o chi attendeva quei giorni nella casa in campagna.

Un pizzino a casa della sorella ha incastrato Matteo Messina Denaro

Alla fine però è stata una leggerezza di Rosalia a porre fine alla latitanza del fratello. Proprio a casa di Rosalia il 6 dicembre scorso è stato trovato "un appunto – come spiegano gli atti della Procura – relativo alle condizioni di salute di un soggetto in quel momento non identificato (ma che verosimilmente riconduceva a Messina Denaro)".

Quell'accenno alla malattia del fratello ha permesso ai carabinieri di "ricostruire e seguire quel sottile filo che ha condotto fino alla individuazione ed arresto dello storico latitante". Per lui la latitanza è finita in una clinica privata di Palermo lo scorso 16 gennaio.

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