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Madre e figlia trovate impiccate in casa, Mariolina aveva comprato le corde dal ferramenta

Dagli accertamenti investigativi raccolti in questi giorni dai carabinieri è emerso che nelle ore precedenti al fatto Mariolina Nigrelli si era recata da un ferramenta della zona dove ha comprato delle corde che poi sarebbero servite per attuare il tragico gesto. Per impiccarsi e sollevare il corpo della figlia la donna avrebbe utilizzato un verricello automatico installato nel casolare.
A cura di Antonio Palma
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Si rafforza di giorno in giorno l’ipotesi dell’omicidio suicidio con premeditazione nel caso della morte di Mariolina Nigrelli e della figlia 14enne Alessandra Mollica, trovata morte impiccate nella loro casa di campagna a Santo Stefano di Camastra, nel Messinese, nella giornata di sabato scorso. Dagli accertamenti investigativi raccolti in questi giorni dai carabinieri incaricati delle indagini, infatti, è emerso che nelle ore precedenti al fatto la quarantenne si era recata da un ferramenta della zona dove ha comprato delle corde. "Abbiamo elementi fondamentali per parlare purtroppo di un caso di omicidio-suicidio" ha confermato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, titolare dell'inchiesta.

Usato un verricello automatico

A favore di questa ipotesi sia il biglietto scritto dalla donna e trovato in casa sia i risultati dell’autopsia ma anche gli accertamenti investigativi raccolti in questi giorni dai militari dell'arma. I carabinieri infatti hanno individuato il commerciante che ha venduto alla donna le funi che poi sarebbero servite per attuare il tragico gesto. L'uomo ha ricordato il momento della vendita è riconosciuto in foto i reperti mostrati dagli inquirenti. Secondo quanto riporta La Gazzetta del Sud, per impiccarsi e sollevare il corpo della figlia la donna avrebbe utilizzato un verricello automatico installato per trattare gli animali nel casolare di famiglia, in contrada Farcò, e azionabile con un semplice pulsante.

Il biglietto di addio lasciato in casa

La donna ha lasciato sul tavolo della cucina un biglietto con la scritta “porto con me Alessandra” e dall’autopsia è emerso che la morte è sopraggiunta per asfissia conseguente all’impiccagione e nessuna altra lesione esterna sarebbe stata riscontrata. Gli accertamenti ora proseguono con l'esame tossicologico sul prelievo eseguito dai medici legali che potrà dare altre risposte agli inquirenti.

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