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Macerata: grida “negre” a due ragazze, lancia loro un petardo e fugge facendo il saluto romano

Due ragazze italo-senegalesi sono state aggredite da un uomo e una donna di 50/60 anni la notte di capodanno. L’uomo, dopo aver gridato “negre”, ha lanciato loro un petardo ed è scappato facendo il saluto romano. La sua compagna rideva, mentre le persone che hanno assistito alla scena non hanno mosso un dito per aiutare le due vittime.
A cura di Davide Falcioni
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Un nuovo episodio di razzismo a Macerata, città in cui il 3 febbraio dello scorso anno Luca Traini, un neofascista di Tolentino, ha aperto il fuoco dalla sua automobile ferendo sei immigrati e seminando per ore il panico. Nella notte di capodanno due ragazze di 21 anni, entrambe italo-senegalesi, sono state aggredite e insultate da un uomo che ha lanciato loro un petardo, gridando "negre" e quindi fuggendo facendo il saluto fascista. Laura (nome di fantasia di una delle due giovani) ha raccontato a Fanpage.it: "Stavo camminando lungo corso Garibaldi con mia cugina per andare in piazza a festeggiare il capodanno. Ad un certo punto ho notato che un signore, in compagnia di una donna, ha iniziato a guardarci; venivano dalla parte opposta, una volta vicini si sono fermati, ho visto che l'uomo ha acceso un petardo che aveva preso da una tasca, quindi ho afferrato mia cugina per un braccio e le ho detto di camminare più veloce". L'uomo ha lanciato il petardo in direzione delle due giovani, poi ha urlato loro "negre" e si è allontanato, facendo a lungo il saluto romano.

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"La compagna dell'uomo rideva, e anche un ragazzo affacciato dalla finestra", continua Laura. "Non abbiamo riportato nessuna ferita fortunatamente. Nessuno ha fatto niente. C'erano sette, otto persone in strada ma nessuno ha mosso un dito per aiutarci". Le due ragazze ieri hanno sporto denuncia ai carabinieri, che ora sono sulle tracce di un uomo di 50/60 anni. Rintracciarlo non dovrebbe essere difficile, soprattutto se le forze dell'ordine reperiranno le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Non è la prima volta che una delle due 21enni viene apostrofata con insulti razzisti: anche lo scorso anno, poco dopo l'attentato di Luca Traini, qualcuno le urlò: "Sporca negra, torna a casa tua". Ma casa sua è Macerata, è l'Italia. Che i razzisti se ne facciano una ragione.

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