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Macerata, contagiato dal Covid 19 in corsia, poi la beffa: “L’ospedale mi chiede 2mila euro”

Il pensionato marchigiano Roberto Virgini era stato ricoverato nel reparto di cure intermedie all’ospedale di Recanati per unʼaltra malattia quando ha contratto il Coronavirus. Dopo lʼarrivo della fattura, ecco la protesta: “Mi sono rimaste solo le mutande”
A cura di Biagio Chiariello
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Ha affisso fuori dalla finestra di casa un paio di mutande con accanto la scritta: "Ci sono rimaste solo queste". Roberto Virgini, 77enne di Recanati (Macerata), ha dato vita alla singolare protesta perché, dopo aver contratto il coronavirus, a suo dire durante il ricovero nel reparto di cure intermedie dell'ospedale locale, è stato costretto a versare all'azienda locale circa 2mila euro per la degenza dal 22 marzo al 6 maggio, che si è protratta proprio in seguito al contagio. La sua storia è raccontata dal Quotidiano Nazionale.

L’anziano era stato inizialmente ricoverato in ospedale il 22 gennaio, a causa di una patologia. Le dimissioni erano previste entro il 21 marzo, ma poiché il paziente ha contratto il covid 19 a degenza è stata prolungata ben oltre quella data. Virgini racconta che dopo l’esito positivo del tampone “hanno allestito un apposito reparto solo per noi e lì ci hanno trattenuti in quarantena”. L’uomo si è dunque rivolto ai funzionari dell’azienda sanitaria locale: “Mi avevano assicurato che per i malati Covid non sarebbe scattato il pagamento per i giorni in più di ricovero, ma che si sarebbe applicata una specie di sanatoria. Poi, ecco invece la sorpresa: mi è arrivata la prima fattura. Io non ritengo giusto pagarla, avendo preso l’ infezione da Covid-19 all’interno dell’ospedale dove sono rimasto intrappolato. Come potevo far rientro a casa? Avrei infettato mia moglie e mio figlio”.

Virgini si è così rivolto a un avvocato, il quale ha sottolineato che “il ricovero del suo assistito, oltre il 61esimo giorno, è unicamente dipeso dal fatto che egli ha contratto il Covid-19 certamente all’interno della struttura, dove appunto è stato ricoverato nei due mesi precedenti al contagio subito, e dunque per fatto imputabile alla medesima struttura”.

Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta 3, ha così commentato la particolare situazione di Virgini: “Se, allo scadere dei primi 60 giorni è stata cambiata la diagnosi del ricovero del paziente, naturalmente non pagherà nulla“. La norma prevede che il ricovero nel reparto cure intermedie sia gratuito solo nei primi 60 giorni, dopodiché è prevista una cifra di circa 42 euro al giorno.

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