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Macerata, bimba lanciata dal 3° piano. La mamma chiede come sta, non convalidato il fermo della donna

Il gip di Macerata ha deciso di non convalidare il fermo della quarantene indiana che il primo maggio ha gettato la figlia di 4 anni dalla finestra del terzo piano. La donna è accusata di tentato omicidio ed è ricoverata in psichiatria.
A cura di Davide Falcioni
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Non sussiste il pericolo di fuga: con questa motivazione, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, ha deciso di non convalidare il fermo della 40enne indiana che domenica scorsa avrebbe lasciato precipitare nel vuoto la figlia di 4 anni, utilizzando la finestra del terzo piano della sua abitazione. Il gip ha comunque disposto la custodia cautelare nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Macerata stabilendo che il suo eventuale trasferimento in carcere venga preso in considerazione solo dopo le dimissioni dal nosocomio. Davanti al giudice, assistita dagli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli, la donna, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato, è accusata di tentato omicidio aggravato.

Secondo l'accusa la quarantenne lo scorso primo maggio avrebbe ferito la figlia di 4 anni con una coltellata al collo prima di gettarla dalla finestra del terzo piano del palazzo dove le due vivono, in via Dante Alighieri, a Macerata. Il movente del folle gesto non è ancora chiaro: a quanto pare la donna temeva che suo marito, in procinto di tornare in India, avrebbe portato con sé la bambina. Il corpo della piccola è stato notato da alcuni passanti, che hanno immediatamente dato l'allarme e chiamato il 118. La bimba, seppur ferita, era miracolosamente ancora viva ed è stata trasportata all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona, dove è tuttora ricoverata in prognosi riservata ma fuori pericolo.

Intervistata da Cronache Maceratesi l'avvocata Romagnoli ha spiegato che "lo stato di salute della signora appare incompatibile con una misura di custodia e la relazione del servizio psichiatrico dell’ospedale dice che ha uno stato depressivo molto forte. Per ora starà in ospedale e in caso di dimissioni andrà in carcere. Ha chiesto della figlia, per sapere come sta. Non si è sottoposta a interrogatorio perché non è in condizione. Non era lucida ma sotto effetto di psicofarmaci". Sullo stato della donna la legale ha aggiunto: "È costernata ai limiti del ‘non so cosa è successo, non mi spiego'. Dalle testimonianze tutto fa pensare che abbia avuto un black out. Non c’erano state avvisaglie". In effetti la quarantenne, che vive in Italia da 12 anni, non aveva mai avuto problemi psichiatrici: lavora come badante, mentre al momento il marito è disoccupato e nei giorni scorsi avrebbe deciso di tornare in India per problemi di salute.

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