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Locatelli (Consiglio superiore Sanità): “Al via test sierologici su campione di 150mila persone”

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della Sanità, ha annunciato che sarà lanciata nelle prossime ore una call indirizzata alle aziende “che ritengono di avere i test sierologici che rispondono ai requisiti indicati dal governo”. Poi si procederà all’identificazione del test che verrà somministrato ad un campione di 150mila persone.
A cura di Ida Artiaco
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Al via una call per scegliere il test sierologico migliore con cui poi avviare un grande studio nazionale di sieroprevalenza, "cioè la determinazione della percentuale degli italiani che sono stati contagiati dal virus". Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, durante il punto stampa di oggi della Protezione Civile. La pubblicazione del bando avverrà nelle prossime ore ed è indirizzata "a tutte le aziende che ritengono di avere i test sierologici che rispondono ai requisiti indicati dal governo". La call sarà aperta per 5 giorni, poi, subito dopo, "un panel identificato dal commissario Arcuri, con competenze tra loro complementari, procederà all'identificazione del test", ha sottolineato Locatelli, che verrà poi somministrato ad un campione di 150mila persone.

Si ricordi che i test sierologici sono eseguiti a partire dal sangue e ci dicono se il soggetto che si sottopone all'analisi sia mai venuto a contatto con il Sars-CoV-2. Cercano gli anticorpi che l’organismo produce in risposta a un virus specifico, ma non sostituiscono i famosi tamponi che invece servono a capire se una persona è infetta e contagiosa.

Locatelli, nel corso del suo intervento, ha ricordato l'esigenza di essere cauti e attenti nella ripresa della vita sociale e delle attività produttive quando si passerà alla fase due, pur essendo ottimista rispetto ai numeri del bollettino giornaliero dell'emergenza Covid-19 in Italia. "Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del Centro Sud è un dato ormai solidamente corroborato dall'evidenza dei numeri: anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali. Dobbiamo mantenere l'indice di trasmissione del contagio sotto l'1 per evitare di tornare a ragionare sul numero dei decessi in maniera così sofferta come negli ultimi giorni", ha concluso.

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