“Libere di scegliere”, la protesta a Perugia contro obbligo di ricovero per aborto farmacologico
"Libere di scegliere, questa è la mia vita" con questo slogan urlato a voce alta e scritto sui cartelloni in tante e in tanti oggi pomeriggio sono scesi in piazza a Perugia per dire no all'obbligo di ricovero in ospedale per l'aborto farmacologico come invece ha imposto la giunta regionale umbra. Nonostante il maltempo, la leggera pioggia e le misure anticontagio, la manifestazione indetta da Rete umbra per l'autodeterminazione e animato da numerose realtà associative femministe, ha visto una larga partecipazione. Ai gruppi organizzati e alle associazioni si sono unite singole donne ma anche uomini per dire no alla decisione della giunta Tesei sull'aborto farmacologico, che prevede ora tre giorni di ricovero in ospedale e non più il solo day hospital.
Centinaia di persone questo pomeriggio hanno affollato Piazza IV Novembre, nel centro di Perugia, scandendo lo slogan "Libere di scegliere, questa è la mia vita, la RU la voglio garantita". Tante le donne e le ragazze che hanno deciso di vestirsi con qualcosa di rosso o portare dei fiori cogliendo l’invito degli organizzatori. Altrettante quelle che si sono presentate con cartelli e striscioni eloquenti per ribadire l'importanza della Libertà di scegliere in un tema tanto delicato per una donna come l'aborto, senza costrizioni da parte di autorità locali e statali. Tutti rigorosamente con mascherina e rispettando il distanziamento sociale.
"In piazza a Perugia per ribadire che una scelta contro la scienza, contro i diritti e contro il buonsenso è una scelta pericolosa. Una destra pericolosa. La Presidente Tesei, una Presidente contro le donne. Contro i diritti di tutti" ha dichiarato Nicola Fratoianni, portavoce nazionale di Sinistra Italiana e tra i presenti alla manifestazione che però è stata senza loghi di partiti come avevano chiesto e pretesto i promotori dell'iniziativa. In piazza anche alcune associazioni provenienti da fuori regione perché quella di oggi deve essere una mobilitazione che, come hanno annunciato gli stessi organizzatori, vuole avere anche un carattere nazionale e "attraversare in futuro le piazze di tutte le regioni italiane".