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L’Europa ha raddoppiato le importazioni di armi mentre nel resto il trend è in calo

In Europa le importazioni di armi sono aumentate del 47% tra il 2013-17 e il 2018-22, in netta controtendenza rispetto al trend globale che segnala una flessione del 5,1%.
A cura di Davide Falcioni
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Le importazioni di armi in Europa sono quasi raddoppiate nel periodo 2018-2022 rispetto al quinquennio precedente, soprattutto a causa delle massicce forniture all'Ucraina, diventata la terza destinazione mondiale di armamenti. È quanto emerge dall'ultimo report stilato dagli analisti dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), istituto svedese indipendente, che valuta, sulla base di fonti aperte, i numeri del mercato mondiale delle armi.

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Nelle nazioni del "Vecchio Continente" le importazioni di armi sono aumentate del 47% tra il 2013-17 e il 2018-22, in netta controtendenza rispetto al trend globale che segnala una flessione del 5,1%. Le importazioni di armi sono diminuite complessivamente in Africa (–40%), Americhe (–21%), Asia e Oceania (–7,5%) e Medio Oriente (–8,8%), ma le importazioni in Asia orientale e in alcuni altri Stati in aree del pianeta ad alta tensione geopolitica sono fortemente aumentate. La quota degli Stati Uniti nelle esportazioni globali di armi è aumentata dal 33 al 40%, mentre quella della Russia è scesa dal 22 al 16%: Mosca esporta meno perché è costretta a trattenere armamenti per le proprie forze armate impegnate in Ucraina. Per quanto concerne l'Italia le esportazioni di armi nell'ultimo quinquennio (2018-2022) sono aumentate del 45% rispetto al quinquennio precedente. 

"Sebbene i trasferimenti di armi siano diminuiti a livello globale, quelli verso l'Europa sono aumentati drasticamente a causa delle tensioni tra la Russia e la maggior parte degli altri stati europei", ha affermato Pieter D. Wezeman, ricercatore senior del Sipri. "Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, gli stati europei vogliono importare più armi, più velocemente".

Nel 2022 Ucraina terzo importatore mondiale di armi

L'Ucraina, che finora era un importatore di armi debole, è diventata all'improvviso la terza destinazione mondiale – dopo il Qatar e l'India – come conseguenza diretta degli aiuti militari occidentali moltiplicati per 60 nel 2022. Da sola, Kiev ha concentrato il 31% delle importazioni di armi in Europa e l'8% degli scambi mondiali.

In particolare, secondo l'istituto di Stoccolma, le forniture a Kiev includono soprattutto equipaggiamenti di seconda mano, tra cui circa 230 pezzi di artiglieria americana, 280 blindati polacchi o ancora oltre 7.000 missili anticarro britannici e sistemi anti-aerei, in questo caso nuovi.

Italia tra i principali esportatori al mondo

L'Italia è tra i sette principali esportatori di armi al mondo dopo Usa, Russia e Francia, che occupano rispettivamente i primi tre posti della classifica. La maggior parte degli Stati europei ha notevolmente aumentato i propri ordini di importazione di armi e la guerra avrà conseguenze significative per le future relazioni commerciali di armi tra fornitore e destinatario a livello globale. Il rapporto mette in evidenza come le export della Francia siano aumentate del 44% tra il 2013-'17 e il 2018-'22. La maggior parte di queste esportazioni erano verso l'Asia, dell'Oceania e del Medio Oriente. L'India ha ricevuto il 30% delle esportazioni di armi della Francia nel 2018-'22 e la Francia ha sostituito gli Stati Uniti come secondo fornitore di armi all'India dietro la Russia. "La Francia sta guadagnando una quota maggiore del mercato globale delle armi mentre le esportazioni di armi russe diminuiscono, come si è visto, ad esempio, in India", afferma Pieter Wezeman. "Sembra probabile che ciò continui, poiché entro la fine del 2022, la Francia aveva molti più ordini in sospeso per le esportazioni di armi rispetto alla Russia.".

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