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“Lei mi provocava”, così lo stupratore della disabile di Enna rimasta incinta durante il lockdown

Il 39enne operatore dell’Oasi di Troina fermato per violenza sessuale ha confessato, ma ha provato a difendersi: “È successo solo una volta…”, ha detto ai magistrati. Come se fosse un’attenuante. Il procuratore di Enna: “Fatto di estrema gravità”. La giovane, all’epoca dei fatti positiva al Covid, ora è incinta al sesto mese.
A cura di Biagio Chiariello
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 "Mi provocava". Ha provato a difendersi così L. A. di 39 anni,  l’uomo che avrebbe violentato durante il lockdown e messo incinta una 26enne disabile ricoverata all’Oasi di Troina mentre questa era positiva al Coronavirus. La Squadra Mobile di Enna ha fermato come indiziato di delitto l’ operatore sanitario della struttura, accusato di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto ai danni della donna disabile nel momento in cui la stessa era a lui affidata. A denunciare i fatti alla Squadra Mobile lo scorso 11 settembre sarebbe stato l'avvocato, nominato dalla famiglia della vittima che soffre di gravissime patologie connesse ad una rara malattia genetica. I sospetti si sono subiti concentrati su quell’uomo. In un primo momento, ha provato a dire che non c'entrava nulla. Poi, è entrato in contraddizione sui suoi movimenti nel reparto. Alla fine, a tarda sera, è crollato. "È successo solo una volta…", ha detto ai magistrati. Oggi, il giudice delle indagini preliminari si pronuncerà sulla convalida del fermo e sull'emissione di una misura cautelare in carcere, come sollecitato dai sostituti procuratori Stefania Leonte e Orazio Longo.

"Siamo di fronte a un fatto di estrema gravità – commenta il procuratore di Enna, Massimo Palmeri – lo dice la contestazione con cui abbiamo proceduto al fermo dell'indagato: violenza sessuale aggravata dall'aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata". L'Oasi di Troina ha annunciato provvedimenti disciplinari per il proprio dipendente, che lavorava da due anni nella struttura. "Dobbiamo superare insieme questo momento difficile che tocca tutto il territorio – dice in una nota il presidente dell'Oasi, don Silvio Rotondo – In 65 anni di vita della nostra realtà è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un evento simile. Tutti i nostri operatori sono da sempre educati, non solo a livello professionale, ma anche a livello etico, attraverso specifici corsi sulla mission dell'opera". La giovane ora è incinta al sesto mese.

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