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Lei ha 15 anni, lui più del doppio: si conoscono cantando in chiesa e l’uomo la violenta

Una ragazza 15enne, corista in chiesa in un comune della Bassa veronese, sarebbe stata violentata da uno dei musicisti. Sollecitata per lui una condanna a 7 anni.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Una ragazza di 15 anni, corista in chiesa, sarebbe stata violentata da uno dei musicisti della parrocchia, che ha più del doppio della sua età. La procura di Verona ha chiesto per l’uomo, sposato e padre, una condanna a sette anni di reclusione.

Questa la pena sollecitata dalla Procura nel corso della requisitoria a fronte di contestazioni aggravate dalla giovanissima età della minore. A dar notizia della vicenda è il Corriere della Sera: per i pm l'uomo avrebbe "costretto con la violenza" la minore "a subire atti sessuali dopo aver guadagnato il suo affetto con lusinghe amorose".

Prima avrebbe conquistato la fiducia della ragazza durante gli incontri del coro in chiesa in un comune della Bassa veronese, poi sarebbe riuscito a convincerla a vedersi anche fuori da quel contesto. Durante questi incontri ci sarebbero stati "avvicinamenti intimi”.

I fatti sarebbero andati avanti dall’inverno del 2019 all'ottobre del 2020: un giorno l’uomo, che si era recato a casa della minore con la scusa di dover parlare con i suoi genitori e si era ritrovato solo con lei, l’avrebbe "toccata e baciata ovunque contro la sua volontà".

Avrebbe poi continuato, tanto che la ragazza si sarebbe opposta con tutte le sue forze urlando e tentando di allontanarlo. Poi, al rientro a casa dei genitori, la minorenne avrebbe trovato il coraggio di raccontare tutto il suo "inconfessabile incubo" e denunciare il musicista del coro della parrocchia.

Oltre a quell’episodio appena accaduto, la ragazza avrebbe detto ai genitori di aver subìto molestie da quell’uomo in almeno altre due circostanze. In un caso, lui l’avrebbe costretta a toccarlo facendola piangere per poi spogliarla contro la sua volontà. L’avrebbe inoltre obbligata a un rapporto in casa sua approfittando dell’assenza della moglie e figlio.

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