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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Le ricerche di Sara Pedri continuano anche oggi, fiutata una “traccia” nel lago in Trentino

Proseguiranno anche questo pomeriggio le ricerche, iniziate domenica, del corpo di Sara Pedri nelle acque del lago di Santa Giustina in Val di Non, in Trentino.
A cura di Susanna Picone
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Sara Pedri
Sara Pedri

Vanno avanti anche oggi le ricerche del corpo di Sara Pedri. È nelle acque del lago di Santa Giustina in Val di Non in Trentino che si cerca la ginecologa 31enne di Forlì scomparsa ormai oltre un anno fa, il 4 marzo del 2021.

A quanto si apprende, sarebbe stata fiutata una traccia in un ultimo quadrante, nella zona centro sud del lago, che quindi viene scandagliata dai sommozzatori dei carabinieri di Genova. Le ricerche del corpo di Sara Pedri proseguiranno anche nel pomeriggio di oggi.

Sul posto in Trentino ci sono i carabinieri della Compagnia di Cles, in comando al maggiore Guido Quatrale, mentre si è conclusa l'attività delle unità cinofile. Da ieri erano in azione anche cinque cani specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua provenienti da Monaco di Baviera, oltre l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna, specializzata nella ricerca di cadaveri in ambiente terrestre, il nucleo sub di Genova e i vigili del fuoco volontari di alcuni paesi della Val di Non.

Prima di sparire, Sara Pedri si era licenziata dall'ospedale "Santa Chiara” di Trento a seguito di ripetuti casi di mobbing. Violenze che l’avrebbero spinta a togliersi la vita. L’auto della ginecologa era stata trovata nei pressi del ponte di Mostizzolo con all'interno il suo cellulare, le immediate ricerche della donna non avevano dato esito.

Per il momento le ricerche nel lago di Santa Giustina non hanno portato al risultato sperato dalla famiglia: “L'ambiente sta ostacolando le ricerche – ha detto ieri Emanuela Pedri, sorella di Sara, a Fanpage.it – io non perdo la speranza anche perché in quel lago sono stati ritrovati tutti. Non voglio pensare di dover aspettare sei anni prima di rivedere mia sorella, ma non c'è molto che possa fare qualora le ricerche diano esito negativo anche questa volta, se non avanzare una nuova richiesta: non smetterò mai di cercare mia sorella”.

Nella vicenda, la Procura di Trento ha accusato Saverio Tateo, ex primario del reparto ginecologia dell'ospedale del capoluogo trentino di maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione.

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