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Laureata in economia, aveva perso il lavoro: le difficoltà della babysitter che ha lanciato il bimbo

“Monica era una ragazza sola ma una bravissima ragazza” ha raccontato la madre della 32enne che non sa dare una spiegazione al terribile gesto di gettare il piccolo dalla finestra.
A cura di Antonio Palma
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Figlia unica di genitori anziani, una laurea magistrale in economia e poi un lavoro da contabile in una azienda del posto che però poco tempo fa finisce male con tanto di avvocati per ottenere stipendi arretrati ed infine il tentativo di trovare un nuovo lavoro, andando anche all’estero, e poi riciclandosi come baby sitter. È il recente passato di Monica Santi la babysitter che ha lanciato il bimbo dalla finestra a Soliera, nel Modenese, e che forse potrebbe essere utile a capire il black out piscologico che l’ha portata a compiere il terribile gesto.

"Sono stata io a lanciarlo fuori dalla finestra. Non so perché l'ho fatto. Ero in uno stato di catalessi, mi sentivo soffocata. Sono disperata" ha confessato la 32enne davanti al giudice che ne ha convalidato il fermo disponendo l’arresto in carcere per rischio di reiterazione del reato. Un gesto che nei lei ne chi le stava intorno riesce a comprendere anche perché tutti quelli che la conoscevano parlando di una donna capace, attenta e scrupolosa che non aveva mai dato segni di squilibri.

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“Siamo anche noi increduli e senza parole non capiamo cosa possa essere successo. Monica era un ragazza sola ma una bravissima ragazza, si è laureata in Economia e finanza. Prima lavorava in una ditta di Carpi e ultimamente si era messa a fare la baby sitter, tutto sembrava tranquillo. Davvero non riusciamo a capire cosa possa essere successo a nostra figlia" ha raccontato in lacrime la madre che dal giorno della tragedia non ha più visto né sentito la figlia e chiede ora di poterla vedere.

Anche i familiari del bimbo e la cameriera che poi lo ha soccorso la descrivono come “molto brava e professionale con il bambino” e che dal gennaio scorso, quando aveva iniziato a stare in casa col bimbo per 8 ore al giorno, non aveva mai dato alcun segno di disagio psicologico.

Monica Santi però forse teneva quel malessere dentro di lei nascondendolo a tutti, forse anche a lei stessa o forse pensava di poterlo superare. Dopo la perdita del lavoro, si era trasferirsi a Nizza per qualche mese cercando un lavoro, visto che aveva imparato anche il francese, ma poi era tornata in Italia.  “Ho avuto insoddisfazioni lavorative, fino al giugno scorso ero impiegata amministrativa in azienda e a seguito di quell’insuccesso ho avuto una crisi. Mi sentivo sola, non mi sentivo accettata da nessuno" avrebbe confessato la 32enne, secondo quanto riporta il Resto del Carlino.

“Dopo aver compiuto questo gesto, non premeditato ma istintivo, si trovava in una realtà parallela. È riuscita solo a scendere dal piano superiore, dove si trovava con il piccolo, e andare dalla donna delle pulizie al piano di sotto per dirle: Adesso il bambino è libero’” ha raccontato l’avvocato, aggiungendo: “Una richiesta di aiuto, infatti questa frase l'ha ripetuta due o tre volte. Era priva di alcun sentimento, immobilizzata". Per lei probabilmente verrà chiesta una perizia psichiatrica che dovrà valutarne le condizioni si salute mentale.

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