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Lancia la figlia di 6 anni dal balcone e accoltella il figlio di 14: condannato a 20 anni di carcere

L’uomo tarantino di 50 anni che lo scorso anno ha gettato la figlia di 6 anni dal terzo piano di un palazzo dopo una lite con la moglie e dopo aver accoltellato alla gola l’altro figlio, di 14 anni, è stato condannato ieri a 20 anni di reclusione dopo un processo celebrato con il rito abbreviato.
A cura di Davide Falcioni
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Il gup del Tribunale di Taranto Wilma Gilli al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato ha condannato a 20 anni di carcere l'uomo di 50 anni che il 7 ottobre dello scorso anno lanciò la figlia di soli sei anni dal balcone di casa, al terzo piano del rione Paolo VI, a seguito di una violenta lite con la moglie dalla quale si era da poco separato. Poco prima di compiere il folle gesto nei confronti della bambina, che era a casa della nonna paterna che l'aveva in affidamento dopo la separazione della coppia, l'uomo aveva anche accoltellato alla gola il figlio di 14 anni (che riportò ferite non gravi). Il cinquantenne è stato condannato per tentato omicidio aggravato, lesioni gravissime, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale.

La figlia riportò lesioni molto gravi e per diverso tempo ha dovuto lottare tra la vita e la morte. Sottoposta a numerosi interventi chirurgici fin dalle ore immediatamente successive all'episodio, solo lo scorso aprile l'Asl Taranto ha dato notizia del progressivo miglioramento della piccola. La situazione – disse l'Asl tornando a quei giorni di ottobre 2018 – apparve subito molto grave: la caduta aveva causato un trauma cranico commotivo, un trauma facciale e gravi lesioni al torace e all'addome.

In seguito a un intervento eseguito in urgenza ed altre operazioni svolte nei giorni successivi, che sono state necessarie per la risoluzione delle lesioni toraco-addominali e la stabilizzazione dell'emodinamica, e malgrado il lavoro incessante interdisciplinare dei medici e del personale sanitario del Presidio ospedaliero centrale Santissima Annunziata, le speranze di sopravvivenza della bambina "apparivano comunque molto basse". "Dopo 10 giorni di cure incessanti ed altamente qualificate, con la bambina ancora in stato di coma profondo, avvenne il trasferimento – ha spiegato l'Asl Taranto – presso la Terapia Intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, centro di eccellenza. Qui la piccola, ha trascorso quattro mesi in cui, dopo diversi interventi chirurgici, è stato possibile completare il magnifico lavoro iniziato fino all'uscita dal coma, avvenuta nel mese di novembre, e alla soluzione definitiva di tutte le lesioni che avevano offeso il piccolo corpicino".

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