La vela si avvita, studente si schianta con il parapendio: morto dopo volo di 400 metri
Un devastante schianto a terra con il parapendio, dopo un volo di quasi 400 metri: tragedia nei cieli della Marca nel pomeriggio di martedì 26 giugno: Flavio Violetto, 24enne originario di Cittadella, ha perso la vita dopo essere precipitato a Semonzo di Borso del Grappa, nel Trevigiano. Si tratta della seconda vittima in pochi giorni, dopo la morte del turista inglese che si è schiantato contro una parete rocciosa dopo essersi lanciato con una tuta alare dalla cima della Busazza, nell’Agordino.
Non si conoscono al momento le cause che hanno portato a questo dramma. Inutili i soccorsi da parte degli infermieri del Suem 118 e del Suem di Crespano. Sull'episodio indagano ora i carabinieri. Per adesso, si sa soltanto che il giovane era decollato dal Col Del Puppolo. Pare, ma è ancora tutto da accertare, che la vela principale si sia avvitata su se stessa. Quando è successo, il pilota era più o meno a 400 metri d’altezza. Flavio ha tentato disperatamente di salvarsi: per rallentare la caduta, ha aperto la vela secondaria, d'emergenza, ma questa si è attorcigliata alla prima, non lasciandogli scampo. Il giovane, nativo di Castelfranco e studente universitario di fisioterapia a Verona, avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 9 luglio. Lavorava in una palestra di arrampicata.
“Siamo sconvolti — raccontano gli amici della palestra — non ci sono parole per una simile disgrazia. Il pensiero va alla famiglia. Flavio era uno spirito libero” . Flavio era un grande amante degli sport estremi. Lo scorso 28 maggio sul suo profilo Facebook aveva scritto una frase che era lo specchio del suo modo di vivere: “Vedo i miei coetanei con un lavoro in ufficio, amici che si sposano o coi figli. Forse è giunto il momento di mettere la testa a posto e di rinunciare a rischiare… deve essere per questo che ho preso una decisione definitiva… passare al seggiolino eiettabile”.