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La truffa del telefono rotto, con la bici si schianta contro auto e chiede risarcimento

La truffa ai danni di automobilisti di passaggio è una sorta di variazione della cosiddetta truffa dello specchietto che invece di impiegare un’altra auto questa volta usa un telefonino rotto come esca per ingannare la vittima designata. L’ultimo caso a Foggia dove la polizia ha arrestato due persone.
A cura di Antonio Palma
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Un uomo che aspetta il passaggio di un’auto, il finto urto, l’intervento di un complice e poi la richiesta di risarcimento alla vittima di turno per un telefonino che si sarebbe rotto cadendo a terra dopo l’urto con tanto di vetro distrutto a testimoniare l’accaduto. In realtà è la nuova truffa ai danni di automobilisti di passaggio, una sorta di variazione della cosiddetta truffa dello specchietto che invece di impiegare un’altra auto questa volta usa il telefonino rotto come esca per ingannare la vittima designata. La nuova tecnica è stata scoperta dai carabinieri di Foggia a seguito di una chiamata di emergenza da parte di due donne incappate nel raggiro nel centralissimo Corso Garibaldi della città pugliese.

Le due donne hanno raccontato di aver notato subito un uomo che, a bordo di una bici, si aggirava sospetto per il piazzale antistante il Palazzo del Comune fino a che ha trovato il momento adatto per avvicinare la loro vettura e urtarla di proposito. Subito dopo è scattato l’inseguimento e la richiesta di denaro per lo smartphone con lo schermo rotto che a suo dire era dovuto a una caduta seguita all’impatto. Poco dopo è intervenuto anche il complice a sostegno che ha subito confermato la ricostruzione della caduta dovuta all’impatto. Le due donne non si sono lasciate convincere e hanno avvertito i carabinieri. Alla vista dei militari i due hanno tentato di allontanarsi ma senza riuscirci, sono stati bloccati e perquisiti e trovati in possesso di due coltelli, uno a serramanico e l’altro a scatto, con lama di 10 cm. Per i due è scattata la denuncia  per il reato di porto illegale di armi o oggetti atti ad offendere. Le due donne sono ste invitate a sporgere querela per tentata truffa.

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